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Economia

Cisl: "Scuola, a rischio 150 sedi. Altro che grembiule"

Il sindacato ha avviato una campagna di informazione per sensibilizzare l'opinione pubblica. Il segretario provinciale Ada Chirizzi: "Si continua a mortificare un ordine come quello della primaria"

Primo giorno di scuola condito di polemiche. Si torna in classe, ma con alle spalle un ampio dibattito a livello nazionale. La discussione riguarda pubblico impiego e ammortizzatore sociale scuola, con gli insegnanti additati di parassitismo. "Dietro questa diatriba, che unita a quella della reintroduzione del grembiule tanto appassiona l'opinione pubblica, viaggiano i tanti provvedimenti del Governo mascherati come innovativi e progressisti (vedi il ritorno del maestro unico), ma che in realtà rispondono solo a esigenze di cassa", afferma Ada Chirizzi, segretario provinciale di Cisl Scuola. "Altro che motivazioni psico-pedagogiche. Occorre domandarsi perché si continua a mortificare un ordine come quello della scuola primaria che, secondo l'Ocse, risulta essere tra i più avanzati d'Europa - continua il segretario - per non parlare delle preoccupazioni che ciò genera inevitabilmente negli operatori e nell'utenza".

"Meno scuola significa meno insegnanti, meno fondi e meno sedi scolastiche: con il prossimo dimensionamento solo sul nostro territorio regionale potrebbero essere circa 150 in meno", afferma ancora Ada Chirizzi, sottolineando come "una diminuzione delle classi e delle ore equivale a dequalificare l'offerta formativa ed a destrutturare il sistema. Insomma, si tratterebbe di riorganizzare profondamente e radicalmente il servizio scolastico, ma in termini riduttivi e minimali". Cisl Scuola ritiene apprezzabili i provvedimenti che cercano di affermare con forza ed accrescere la serietà e il rigore negli studi, come anche l'impegno a potenziare il tempo pieno, ma chiede più impegno sul fronte di risorse e organici. "C'è da chiedersi se saranno compatibili con la politica di cassa preannunciata e se tale modello è realmente realizzabile in forma diffusa sul nostro territorio salentino", continua ancora il segretario di Cisl scuola, aggiungendo che "i tagli preannunciati risulterebbero ancora più pesanti e negativi per una scuola pugliese e salentina già colpita da tagli agli organici e caratterizzata da aule sovraffollate con 30 e più alunni e che vanta un primato nazionale: il rapporto negativo tra alunni-classi-edifici fatiscenti-strutture prive di certificati di agibilità"

"Tra scuole del Sud e scuole del Nord si avrebbe una differenziazione sempre più marcata, una differenziazione non tollerabile per la Cisl e la Cisl Scuola. Un ridimensionamento della scuola pubblica, della sua offerta formativa e delle risorse ad essa destinate è la tassa più iniqua che un Governo può mettere sul futuro dei nostri giovani e del Paese", conclude. A tale proposito, il sindacato ha avviato una campagna di informazione, per un confronto con la categoria e con la società civile e una mobilitazione per far sentire la voce della scuola e le sue ragioni.

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