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Economia

Contratti precari dell’ateneo in scadenza. Bellanova scrive al prefetto

Circa 40 persone rischiano, dal 15 dicembre, di restare senza lavoro. Nella sua lettera, il deputato del Pd sollecita un intervento istituzionale. "E' un prezzo troppo alto da pagare per un territorio già vessato dalla crisi"

LECCE - Contratti in dirittura d’arrivo nell’ateneo salentino. Ed in favore dei 40 precari assunti a tempo determinato dall’università del Salento e sul piede di guerra per il mancato rinnovo, si schiera anche la deputata del Pd Teresa Bellanova che, con una lettera inviata al prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, sollecita il suo intervento.

“Circa 40 precari operanti nell’università del Salento, in gran parte tecnici ed amministrativi dell’area informatica, rischiano di trovarsi senza un lavoro a seguito della scadenza di contratto il prossimo 15 dicembre. –scrive Bellanova ricostruendo una breve cronologia della vicenda - In risposta ad una nota del 3 settembre 2012 delle organizzazioni sindacali, riguardo appunto la proroga di questi contratti a termine e la richiesta di sottoscrizione del contratto collettivo aziendale, il rettore Domenico Laforgia, in data 24 settembre, manifestava la chiara volontà di avvalersi dell'istituto della trasformazione del contratto di lavoro a tempo indeterminato. Una volontà che veniva successivamente confermata in più comunicazioni ufficiali e che individuava il corretto percorso di attuazione: proroga dei contratti in questione, atta a consentirne la graduale trasformazione; avvio delle procedure di trasformazione, verifica sull'attività svolta e sulla qualificazione conseguita, trasformazione del rapporto”.

“Questa chiara volontà – prosegue il deputato - veniva addirittura formalizzata dall'università nella bozza di accordo per la proroga dei contratti in questione che, in data 28 novembre, veniva trasmessa alle organizzazioni sindacali. Per questi lavoratori e per le loro famiglie, a quel punto, quello che era un fioco barlume in fondo al tunnel si avviava ormai a diventare bagliore”.

“Dopo soltanto una settimana, però, i revisori dei conti dello stesso ateneo azzeravano quella chiara volontà e gelavano quel bagliore, sprofondando quelle 40 famiglie nel baratro della disperazione. Famiglie prevalentemente con figli che da un giorno all’altro si vedranno ora costrette a fare a meno di uno stipendio, avendo sulle spalle mutui ed altre pendenze da evadere e bilanci economico-familiari da dover affrontare. – si legge ancora nella missiva - È evidente, inoltre, come la mancata proroga di questi contratti rischi di creare anche un disagio reale alla stessa struttura che finirebbe, facendo a meno di queste risorse, col penalizzare servizi che dovrebbero essere a vantaggio dell’utenza prioritaria: gli studenti”.

“In un contesto occupazionale già a dir poco drammatico ed in un contesto universitario che, per diversi motivi, sta già conoscendo un drastico ridimensionamento delle iscrizioni, ritengo che questa vicenda rischi di andare a determinare un prezzo troppo elevato che il nostro territorio non si può permettere di pagare. – sottolinea la parlamentare - Il rischio concreto che si profila è quello, da un lato, di andare ulteriormente ad alimentare una sacca di disoccupazione già insopportabilmente consistente e, dall'altro, di andare ad erodere il livello di fiducia nella nostra accademia, già sufficientemente scosso dal turbinio di polemiche che la percorre”.

Teresa Bellanova conclude ricordando l’interrogazione parlamentare già presentata sulla materia e sollecitando un autorevole intervento istituzionale, finalizzato ad una proficua risoluzione della vertenza.

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