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Cresce il trend turismo ma per ora da gennaio a maggio

Dati confortanti di Apt e Provincia di Lecce sull'afflusso turistico nel Salento: 17,2 per cento in più sugli arrivi rispetto allo scorso anno. E prende piede la politica della destagionalizzazione

Inutile far finta di niente: i dati sull'afflusso turistico nella provincia di Lecce forniti stamani da Apt e Ente provinciale sono in qualche modo la risposta a quanti invece annunciano il flop delle presenze nel periodo clou dell'estate, da giugno ad oggi, per capirci. Va subito detto che i dati di cui sopra si riferiscono ai primi cinque mesi del 2008, nel periodo compreso tra gennaio e maggio. E' in questo segmento che viene fuori quel 17, 2 per cento in più di turisti rispetto allo stesso periodo del 2007, che provoca un cauto ottimismo sul trend delle affluenze turistiche nel Salento (lo scorso anno gli arrivi totali, stesso periodo, erano stati 112.169, mentre nel 2008 sono 131.455). Non solo. Emerge dall'analisi delle cifre che "il rapporto mensile - come spiega Stefania Mandurino, commissaria Apt Lecce - conferma il processo di destagionalizzazione del turismo salentino". Già, questo sarà il leit-motiv che scompone di fatto il principio secondo cui un grande flusso turistico, concentrato tradizionalmente solo nel periodo estivo, non ripaga sempre un territorio la cui vocazione d'eccellenza è proprio quella del turismo tutto l'anno.

Vale la pena leggere i dati: la permanenza media dei turisti è di 2,7 giorni, invariata rispetto al 2007. Aumenta lievemente quella degli stranieri, che passa dal 3 per cento al 3,2 per cento, mentre quella degli italiani è sostanzialmente invariata (2,6 per cento). Pertanto il rapporto di composizione stranieri/italiani risulta leggermente migliorato per quanto attiene le presenze straniere, essendo pari al 21,4 per cento rispetto al dato gennaio-maggio 2007 (20,46 per cento). Il rapporto di composizione degli arrivi stranieri è invece del 17,9 per cento contro il 18,2 per cento dell'anno precedente.

Ma quali sono, rispetto al quadro complessivo, le mete più gettonate dai turisti nel Salento? I dati Atp mettono al primo posto, tra i comuni della provincia, Lecce, i cui arrivi - stiamo sempre parlando del periodo tra gennaio e maggio 2008 - sono stati 55.655 (42,3 per cento) mentre le presenze di 106.968 (30, 1 per cento). Segue Gallipoli, al secondo posto con l'11,6 per cento degli arrivi - 15.234, e l'11,8 per cento (41.933) delle presenze. In relazione agli arrivi seguono Otranto, Ugento, Porto Cesareo e Nardò. E in terza posizione rispetto alle presenze spunta Lizzanello, come centro dell'hinterland leccese, con maggiori presenze, pari a 35.509. Suddividendo poi il Salento in 4 macroaree si evince che Lecce e il suo territorio è stata raggiunto dal 54 per cento dei turisti con il 44,5 per cento che scelgono quest'aera; segue Gallipoli , Leuca e Otranto.

Commenta così i dati l'assessore provinciale al Turismo Maria Rosaria Manieri: "Non mi convince un modello di sviluppo che punti vere volumi sempre maggiori di arrivi, magari con presenze sempre più brevi, tariffe sempre più basse, margini di profitto per gli operatori sempre più risicati. Un tale modello - spiega - porterebbe rapidamente al declino un'industria giovane che nel Salento ha ancora molte potenzialità. La strada maestra rimane quella che abbiamo imboccato e che i dati confermano: diversificazione dell'offerta e destagionalizzazione per assicurare periodi di apertura e di lavoro più lunghi per gli imprenditori del settore, qualità dell'offerta dei servizi, salvaguardia del territorio, promozione mirata, capacità di fare sistema tra gli operatori".

Dal canto suo il presidente della Provincia di Lecce Giovanni Pellegrino afferma: "Sono dati che confermano la politica sul turismo improntata dall'amministrazione provinciale ed in particolare dal nostro assessorato. Poi Pellegrino si lancia in un sogno, che è poi l'obiettivo, concreto, numero uno: "Vorrei che almeno una volta nella vita un turista visitasse i nostri centri storici, le nostre piazze del Salento. Ormai è evidente la vocazione del territorio è anche quella di un turismo non solo balneare, estivo, ma che sta trovando segmenti importanti durante tutto l'anno, come il turismo religioso, dei monumenti, dei parchi".

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