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Crolla la cassa integrazione a ottobre: "Selezione naturale delle imprese"

“La ripresa è ancora troppo debole, la crisi ha operato una selezione naturale del sistema produttivo”. Così Salvatore Giannetto, segretario generale Uil Lecce, commenta gli ultimi dati Inps sugli ammortizzatori sociali contenuti nel nono rapporto elaborato dal Servizio politiche del lavoro

LECCE - “La ripresa è ancora troppo debole, la crisi ha operato una selezione naturale del sistema produttivo”. Così Salvatore Giannetto, segretario generale Uil Lecce, commenta gli ultimi dati Inps sugli ammortizzatori sociali contenuti nel nono rapporto elaborato dal Servizio politiche del lavoro e della formazione Uil.

A ottobre, il ricorso alla cassa integrazione da parte delle aziende salentine è calato del 46,6 per cento rispetto a settembre. A incidere su questo dato, è soprattutto l’andamento della cassa straordinaria, in diminuzione dell’83,8 per cento in un mese. Il calo riguarda anche il ricorso alla cig in deroga (-12,6 per cento), mentre la cig ordinaria risulta in aumento del 37,5 per cento. Complessivamente, nel mese di ottobre, sono state autorizzate 224mila 110 ore contro le 419mila 395 di settembre.

Calo generalizzato di richieste anche nei primi dieci mesi del 2015 (-32,5 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2014. Le ore complessivamente autorizzate dall’Inps sono state 3 milioni 706mila 511, contro i 5 milioni 487mila 296 dello scorso anno. Si stima che i lavoratori salentini in cassa integrazione dall’inizio del 2015 siano 2mila 180.

“I numeri sono in linea con quelli degli ultimi mesi – sottolinea il segretario Giannetto – le imprese in difficoltà proseguono nella sofferenza con radicali processi di ristrutturazione. Preoccupa, in questo quadro di incertezza economica e sociale, il possibile impatto negativo delle nuove regole sugli ammortizzatori in costanza di rapporto di lavoro regolati dal Jobs Act e dal decreto legislativo da poco in vigore. La sostanziale diminuzione della durata e la restrizione delle disponibilità delle ore da parte delle imprese potrebbero infatti spingere verso la disoccupazione una parte dei lavoratori che operano in imprese in difficoltà”.

Il decreto sugli ammortizzatori sociali, entrato in vigore a fine settembre, ha infatti modificato il meccanismo della cig. Prima si potevano richiedere 36 mesi di cassa straordinaria in un quinquennio fisso. Ora, con la riforma, se ne possono chiedere solo 24 mesi, ma intanto è stato azzerato il conteggio dei cinque anni. “E’ possibile che le imprese che avevano esaurito le ore di cassa nel quinquennio abbiano fatto ripartire le richieste, ora che il conteggio è stato azzerato”, osserva Giannetto. “Il Governo – conclude - già con la prossima legge di stabilità dovrebbe operare con una maggiore flessibilità nell’attuare le nuove norme per evitare di allargare un disagio sociale che, stante il troppo timido segnale di ripresa, rischia di caratterizzare buona parte del nostro sistema produttivo”.

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