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Economia

Tiene il tessuto delle imprese, continua la flessione di quelle artigiane

Diffusi i dati dalla Camera di Commercio sulle iscrizioni e cancellazioni delle imprese. Il saldo è negativo, ma è il più contenuto degli ultimi anni

LECCE – Il segno meno non deve scoraggiare secondo il presidente della Camera di Commercio, Alfredo Prete: il saldo negativo tra le imprese nate e quelle cessate nel primo trimestre dell’anno – che vale lo 0,28 per cento – si spiega in gran parte con la contabilizzazione a gennaio delle cancellazioni di fine anno. 

“Criticità – ha spiegato Prete - permangono tra le imprese artigiane, alle quali è da  imputare il saldo negativo del trimestre (-234), probabilmente  troppo poco strutturate e fragili per vincere la sfida dei mercati. Globalmente considerato, però, il sistema imprenditoriale salentino conferma la propria vivacità e intraprendenza, se nonostante tutto mille e 516 neo imprenditori hanno trovato la forza e la fiducia di entrare nel mercato. Vivacità che i nostri imprenditori dimostrano costantemente  anche  con la creazione di startup innovative.  La provincia di Lecce, dopo Bari, è la provincia più prolifica nell’ambito della regione Puglia con 55 start-up innovative”.

In ogni caso, spiega la nota della Camera di Commercio, le iscrizioni tra gennaio e marzo  sono state mille e 516 a fronte di mille e 714 cancellazioni: sia le une che le altre sono le più contenute rispetto ai primi tre mesi degli ultimi dieci anni e rispetto al primo trimestre 2015 si sono registrate 206 iscrizioni e 321 cancellazioni in meno.

Non è fattibile un’analisi settoriale dei tassi di sviluppo riferita al trimestre, poiché il saldo (positivo) delle imprese non classificate è pari a 494, imprese che solo successivamente verranno collocate in un settore economico. Confrontando però i dati del trimestre in esame con quelli del primo trimestre  del 2015, si evince che tutti i settori economici hanno registrato degli incrementi  ad eccezione dell’industria estrattiva (-7,7%) che però ha un numero di imprese piuttosto esiguo pari a 60. I settori che rispetto ad un anno fa registrano gli incrementi più consistenti sono quelli del noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese le cui aziende sono passate da mille e 529  alle attuali mille 609 (+5,23%) e le aziende legate alla alla sanità e all’assistenza sociale (più 6 per cento) passate da 586 a 621.

La flessione delle imprese artigiane.

Al 31 marzo le imprese artigiane sono 17mila 847 e l’analisi dei primi trimestri dal 2009 ad oggi evidenzia una forte flessione: basti pensare che alla stessa data del 2009 erano 19 mila 286. Tra gennaio e marzo hanno chiuso i battenti ben 234 imprese e  tutti i settori registrano saldi negativi,  in modo particolare  il comparto dell’edilizia con meno 133 aziende.

Focus sulle startup.

In Italia, alla data dell’11 aprile 2016, le startup innovative sono 5mila 497, delle quali 209 in Puglia. Nella Provincia di Lecce sono 55, oltre il 26 per cento del totale regionale, operano soprattutto nella produzione di software e consulenza informatica (23 aziende)  e svolgono ricerca scientifica  e sviluppo (11 aziende). Relativamente alla forma giuridica  40 sono srl,  12 srl semplificate, 2 società cooperative e 1 srl con unico socio. Delle 55 startup, 13 sono imprese giovanili gestite cioè da giovani di età inferiore ai 35 anni e 8 sono gestite da donne.

Tra le startup salentine 41 hanno un capitale pari o al di sotto dei diecimila euro, mentre sono 10 quelle con capitale compreso tra i 10mila e i 100mila euro. Per quanto riguarda il fatturato, sei hanno una produzione compresa tra i 100 e i 500mila euro, 19 inferiore ai 100mila, per le restanti 30 i dati non sono disponibili.

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