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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Salento, festa del lavoro “in tono minore”. Tra crisi e appuntamenti

Diverse le manifestazioni in provincia, ma sono tante anche le questioni aperte sul tema dal lavoro. Giannetto (Uil) chiede rilancio dello sviluppo e dell'occupazione. Palese (Pdl): "Il governo Vendola riduca le tasse regionali"

LECCE - La festa del lavoro e dei lavoratori nella provincia di Lecce: su tutto il territorio salentino, domani si terranno una serie di iniziative in occasione del Primo maggio. La Cgil sarà presente in tutto il territorio per celebrare questa ricorrenza: alle ore 10, appuntamento a San Cesario di Lecce, presso l’ex Distilleria De Giorgi; alle 16.30, a Galatina, in piazza Alighieri con musica dal vivo e dibattito “Conflitti sociali e lotta politica: parliamo di lavoro”; alle 18.30, a Castiglione (fraz. di Andrano), in Parco delle Rimembranze la manifestazione “Lavoro articolo 18”. Alle 19, a Galatone, nel Cortile di Palazzo Leuzzi (via G. Leuzzi) dibattito sulla Festa del Lavoro.

Sono tanti i temi che, per l’occasione tornano d’attualità. Per Salvatore Giannetto, segretario provinciale della Uil Lecce, il primo maggio si profila “mesto per il lavoro, la crescita e l’equità”: “La festa dei lavoratori – afferma - quest'anno può apparire ai più paradossale. La crisi economica comporta impoverimento continuo ed oltre una certa soglia mette in serio pericolo la stessa democrazia. Le Istituzioni ed i partiti che dovrebbero avviare una nuova stagione economica sono al loro minimo storico di fiducia e di credibilità dei cittadini”.

“In questo quadro complesso – rilancia Giannetto -, il rilancio dello sviluppo e dell'occupazione è l'unico orizzonte di speranza che può ridare spinta alle nuove generazioni. Ed allora riportare la crescita al centro dell'iniziativa sindacale significa pretendere, come la Uil sta facendo da mesi, che i proventi della lotta all'evasione fiscale siano riutilizzati per abbattere l'eccessivo carico fiscale per le famiglie e per le imprese”.

“Significa – evidenzia Giannetto - parlare del lavoro che c'è e non incontra la domanda per qualifiche che i sistemi di formazione professionale e la scuola pubblica ignorano, negando tuttora ai disoccupati l'informazione, una congrua formazione ed il sostegno alla mobilità, elementi essenziali in un mercato del lavoro che vuole funzionare: altro che articolo 18. Significa riaprire i canali del credito per le pmi e favorire velocità di mezzi, terreni, concessioni e facilitazioni, a chi vuole tutt'ora investire nei nostri territori”.

Per Giannetto, questo diventa ancora più urgente, alla luce dell’escalation “di suicidi di imprenditori, come il giovane artigiano di Lizzanello, strozzati da un sistema fiscale che non dà respiro alle aziende”: “Questa situazione – asserisce - è insostenibile e deve richiedere interventi urgenti per aiutare le pmi, asse portante della nostra economia locale, a sviluppare la loro attività creando buoni posti di lavoro. A livello territoriale, vanno rafforzate le buone prassi di produttività nell'uso dei Fondi europei da parte della Regione Puglia nei settori in crescita come il turismo, le energie alternative e la componentistica”.

“Le realtà comunali – continua - devono abbandonare la logica asfittica del campanilismo e ripensare i servizi sociali in sinergia con le associazioni che continuano a rappresentare il 5% del Pil anche in sede locale. La strada della ripresa che oggi sembra impossibile, è raggiungibile attraverso i sentieri dell'Italia che resiste e del lavoro che ancora c'è”.

Giannettosalvatore_giannetto-2 ritiene l’apertura agli esercizi commerciali nella giornata dedicata alla Festa dei lavoratori “sbagliata” e “dannosa” perché “si mercifica e si svuota il senso di queste giornate, affermando un falso principio: che nulla ha più valore davanti alle ragioni economiche e che la società è libera se è libera di consumare in ogni luogo, in ogni ora e giorno della settimana”.

Antonio Buccoliero, consigliere regionale dei Moderati e popolari, propone l’istituzione di un fondo di solidarietà per aiutare soprattutto gli imprenditori in crisi”: “L’azione attuale del governo – spiega -, pur necessaria per uscire dalla crisi e superare la recessione, non può essere slegata da azioni mirate, immediate e concrete per rilanciare il mondo del lavoro, puntando su banche, sviluppo e occupazione senza ulteriori indugi”.

“Mai come quest’anno – prosegue Buccoliero – la festa del lavoro ha il sapore amaro di una sconfitta, che non è di questo o di quel partito, ma di tutto un paese. Quando non si è in grado, infatti, di rispettare uno degli articoli fondamentali della nostra Costituzione, mettendo in campo tutte le azioni concrete per rendere effettivo il sacrosanto diritto al lavoro di ogni cittadino, allora vuol dire che si è intrapresa la strada del fallimento di tutto un Paese, della sua democrazia e delle sua libertà. Per questa ragione, il grido d’allarme di tanti imprenditori, i gesti estremi di coloro che vedono fallire le proprie speranze lavorative, non possono e non devono restare inascoltati”.

Per Buccoliero, c’è bisogno di un impegno serio, puntando sì sullo sviluppo, ma lavorando anche per dare respiro a imprenditori, artigiani e precari: “La stretta creditizia e i ritardi nei pagamenti, uniti alla pressione fiscale, hanno – puntualizza - effetti più deleteri della piaga dell’usura; del resto, a parlare chiaro sono i numeri: dal 2008 oltre 2.500 piccoli imprenditori, in Italia, si sono tolti la vita. Ancora: secondo i dati forniti lo scorso marzo dalla Banca d’Italia, a gennaio il tasso di crescita su base annua dei prestiti al settore privato era pari all’1,6%, mentre a dicembre ammontava al 2,3%. Si è, dunque, registrata una netta frenata del tasso di crescita dei prestiti. In flessione anche il tasso di crescita dei prestiti alle famiglie, che dal +3,4% è passato a un + 3,1% La crisi è articolata e richiede risposte articolate, che devono andare di pari passo con gli istituti di credito”

“Una proposta – prosegue - potrebbe essere, per esempio, quella di istituire un fondo di solidarietà per mancanza di credito gestito in stretta collaborazione con i Consorzi Fidi. Uno strumento che possa essere utilizzato da chi, dopo aver subito un rifiuto dalla banca, non sa più a chi rivolgersi. Occorre attivarsi subito, insomma perché si torni a dare un senso alla giornata del 1° maggio”.

Drastico anche Wojtek Pankiexicz, delegato cittadino dell''Udc che parla di "festa del lavoro che non c’è. Cosa vogliamo festeggiare il primo maggio di quest’anno a Lecce ? I disoccupati che aumentano ? I precari, i saltuari o i cinquantenni che hanno perso il lavoro ? I tantissimi giovani diplomati o laureati che non sanno se un lavoro lo troveranno mai ? La Giunta Perrone, immobile per cinque anni, ha fatto di Lecce, anziché “Lecce città del lavoro” così come era intitolato un paragrafo del programma elettorale 2007 del sindaco Perrone, “Lecce città della disoccupazione”. 

"Questa festa del lavoro funestata dai tanti, troppi suicidi di imprenditori strozzati dalla crisi, anche in Puglia, impone una seria e concreta riflessione su quello che la politica e i Governi, nazionale e locali, possono e devono fare concretamente per sostenere famiglie ed imprese", conclude.
Il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, lancia invece in nuovo appello "al Governo Vendola affinché riduca le tasse regionali aggiuntive a carico dei pugliesi che ad oggi ammontano a 338 milioni di euro l'anno e si aggiungono alle già tante e pesanti tasse nazionali. Si può e si deve tagliare sprechi e spese discrezionali e improduttive - dice Palese - per andare incontro alle famiglie e alle imprese. In secondo luogo va bene fare pressing sulle banche per facilitare l'accesso al credito da parte soprattutto delle piccole e medie imprese che sono quelle che incontrano maggiori difficoltà, ma occorre che le pubbliche amministrazioni facciano il possibile per avvelerare i tempi di pagamento. La gravità della situazione impone di bandire demagogia e polemiche e di convocare quanto prima una seduta monotematica del Consiglio regionale nella quale discutere di tutte le possibili strade da percorrere in tempi brevi, se serve anche con norme legislative urgenti, per approvare un pacchetto di iniziative concrete che possano realmente e velocemente incidere in senso positivo sulla vita di cittadini ed imprenditori pugliesi". 
Intanto, la villa comunale di Lecce, a partire dalle 17 e fino alle 23, ospiterà la Festa del lavoro organizzata da Io Sud – Grande Sud. Nel corso della manifestazione sono previsti gli interventi tematici della senatrice Adriana Poli Bortone, del segretario provinciale Gerardo Filippo e dei candidati al consiglio comunale. Ci sarà spazio anche per la musica con il gruppo di Aradeo “Nui... Nisciunu” che proporrà il suo repertorio di pizziche e canti popolari. E poi spettacoli di danza moderna, hip hop, breakdance di due scuole di danza, la "DanceMania" di Manuela Dongiovanni e la "Dance New Style" dell'oratorio Don Pasquale. "Si tratta – hanno spiegato gli organizzatori – di un momento di aggregazione per ricordare a tutti che la ricorrenza del primo maggio non ha un colore politico. Il lavoro è una problematica che riguarda tutte le categorie sociali". 
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