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Flussi turistici in su. Ma è Salento da mordi e fuggi

Flussi turistici in crescita. Ma nel Salento si resta sempre meno. Sono stati forniti stamani dall'Apt di Lecce i dati relativi all'affluenza di vacanzieri durante i primi otto mesi del 2008

Flussi turistici in crescita. Ma nel Salento si resta sempre meno. Sono stati forniti questa mattina dall'Azienda di promozione turistica di Lecce i dati relativi all'affluenza di vacanzieri durante i primi otto mesi del 2008. Si è riflettuto e analizzato le cifre nell'ambito di una conferenza stampa tenuta a Palazzo Adorno dal presidente della Camera di commercio Alfredo Prete, dall'assessore provinciale al turismo Maria Rosaria Manieri, dalla presidente dell'Apt Lecce Stefania Mandurino e dall'assessore comunale al ramo Massimo Alfarano.

Diciamo subito che da gennaio ad agosto la provincia di Lecce ha registrato 582.649 arrivi totali che superano gli arrivi di 48.221 unità pari ad un crescita del 9,2 per cento (534.428 nei primo otto mesi del 2007). E le presenze totali, pari a 3.247.420, sono anch'esse superiori di 167.423 unità, pari ad una crescita del 5,44 per cento, rispetto allo scorso anno (3.079.997 presenze nei primi otto mesi del 2008).

Ora, diverso è il discorso sulla permanenza media dei turisti nel Salento. Che è diminuita del 3,29 per cento rispetto al 2007. Giorni alla mano, mentre lo scorso anno il soggiorno dei visitatori italiani giunti fin quaggiù era di 5,76 giorni, in questi primi otto mesi del 2008 è stata di 5,57. Una settimana intera, insomma, difficile che la facciano.

Restano più tempo invece gli stranieri, la cui permanenza è invece del 3,88 per cento, che passata da 4, 47 nei primi otto mesi del 2007 a 4,65 nei primi otto mesi del 2008. D'altronde è evidente che uno straniero disposto a trascorrere le vacanze da questa parti mette in conto un soggiorno per forza di cose più lungo rispetto alla permanenza di un italiano.

I dati forniti da Apt Lecce sono stati rilevati attraverso le presenze turistiche in 1.431 strutture ricettive con 66.280 posti letto, divise in 238 esercizi alberghieri e 1.193 esercizi extralberghieri, di cui 915 B&b. Ma quali sono le aree salentine più ambite dai turisti? In particolare, l'area che ha presentato la maggiore crescita percentuale è Lecce e il suo hinterland (+11,8 per cento), seguita da Gallipoli (+5 per cento), Otranto (+3,1 per cento), Leuca (1,4 per cento).

"La percentuale di turismo straniero - spiega Stefania Mandurino di Apt Lecce - non è ancora soddisfacente, ma è importante riscontrare il costante trend di crescita di tale mercato, con un allungamento anche della permanenza media, che invece diminuisce sul totale, anche se in maniera minore rispetto al dato nazionale. Diminuisce invece - aggiunge - la permanenza media totale, anche se in maniera minore rispetto al dato nazionale".

Il presidente della Camera di commercio di Lecce Alfredo Prete frena in qualche modo sui dati: "Le cifre sono positive per certi versi ma è inutile l'accanimento mediatico sulle cifre. Che sono utili invece per fare partire politiche di marketing territoriale. E' necessario - spiega Prete - incentivare i trasporti e aumentare il diportismo nautico sulle nostre coste. Basta pensare che la provincia di Lecce abbiamo solo mezzo porticciolo, che è quello di San Foca. La Croazia per esempio va avanti e noi arranchiamo. I dati positivi servono a farci comprendere che la formazione degli operatori di settore è fondamentale, come migliorare la qualità dei servizi e delle infrastrutture".

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