rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Casarano

Il Polo Tecnologico Pit9, una sfida che guarda lontano

Il vicepresidente della Regione Sandro Frisullo ha concluso i lavori del convegno di Casarano. "La Puglia non è solo luci ed ombre, ma anche contenitore di iniziative: abbiamo bisogno di questo polo"

"La Puglia non è solo luci ed ombre, ma anche contenitore di iniziative e sfide capaci di guardare lontano e di garantire quell'innovazione continua di cui i territori hanno sempre più bisogno. Un cantiere dell'innovazione, come dice la fortissima produzione di energie rinnovabili messa in campo, e l'eccellenza di settori come la meccanica e l'avionica. Abbiamo bisogno di una specializzazione competitiva delle imprese, ma soprattutto di dare vita a nuovi segmenti produttivi, a nuove specializzazioni. Quando guardo a quel che accade in altri paesi, mi dico: perché non anche qui? E'una domanda rivolta alle imprese, ma non solo. Ecco perché questa regione ha bisogno di strutture come il Polo Tecnologico del Pit9, che certo dovrà essere sostenuto anche in futuro, ben oltre il tempo assegnato ai Pit. L'innovazione è una partita che si gioca nel medio e lungo tempo, e ha bisogno di tutto il sostegno che noi saremo in grado di mettere in campo. Dopo di che, ovviamente, le imprese, e i territori, dovranno fare la loro parte".

Incalzato dalle domande attente di Carmine Festa, vicecaporedattore del Corriere del Mezzogiorno e moderatore del pomeriggio di discussione dedicato, giovedì scorso, al Polo Tecnologico del Pit9, Sandro Frisullo, vicepresidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico, accetta la sollecitazione a discutere di imprese ed innovazione, di propensione del tessuto economico regionale ad innovare, del ruolo della Regione, del futuro legato al Por 2007-2013. "A disposizione del nostro territorio", ricorda Sandro Frisullo, "la dotazione di risorse è enorme. Ecco perché lo sforzo di tutti deve essere adeguato alla posta in gioco".

Un battesimo importante, dunque, quello di giovedì pomeriggio, per il Polo Tecnologico del Pit9, uno dei tre epicentri regionali immaginati per innervare innovazione e conoscenza nel territorio pugliese ed espressamente dedicato al manifatturiero. La giornata ha infatti visto alternarsi, nel parterre dei relatori, e dopo l'apertura dei lavori di Remigio Venuti, sindaco di Casarano, capofila Pit9, e di Pino Riccardi, project manager del Polo, Sergio Arzeni, direttore del centro per lo sviluppo locale e l'imprenditoria Pmi del Ocse, Claudio Roveda, direttore della Fondazione "Rosselli" e docente di Economia e Organizzazione Aziendale al Politecnico di Milano, Lorenzo Vasanelli, direttore del Dipartimento di ingegneria per l'innovazione Università del Salento, Giovanna Capobianco, Assessore Programmazione Economica Provincia di Lecce, Gianluca De Cantis, delegato di Torino Wireless, Antonio Corvino, Direttore Confindustria Lecce, Pasquale Rescio, Presidente Cna Lecce, e Vito Aprile, Delegato Presidente Confartigianato.

"L'obiettivo della nostra azione", ha sottolineato Pino Riccardi, "è accrescere nelle imprese la capacità di assorbimento tecnologico e la voglia di cooperazione, orientando la competitività del territorio verso strategie di innovazione e crescita dell'attitudine a cooperare, partecipare, condividere ed innovare di tutti gli attori del territorio. Non a caso, d'altra parte, questo non è un convegno che annunzia la nascita di qualcosa, ma una giornata di lavoro che rende conto delle azioni già avviate di scouting e animazione nel territorio e presso le imprese". E di rimando, Remigio Venuti, sindaco di Casarano: "Se innovazione è la parola chiave, non può esserlo solo per le imprese, ma per i territori, comprese le pubbliche amministrazioni. Innovazione e conoscenza non sono, e non potrebbero essere, in questo senso, un di più che viene introdotto nelle imprese in modo strumentale, ma un vero e proprio asset strutturale e, dal nostro punto di vista, un bene pubblico. E' importante che il Polo sia al fianco di imprese e territori, e in questa direzione vanno le relazioni già avviate non solo con le Istituzioni sovra territoriali come Camera di Commercio e Provincia di Lecce, ma anche quelle con le Aree Vaste di Barletta e Lecce".

Interessanti, e densi di spunti, i contributi di Arzeni, che ha ricordato come l'innovazione debba essere trasversale e come qualsiasi processo innovativo debba muovere dai bisogni dei luoghi concreti, De Cantis, che ha descritto l'esperienza di Torino Wireless soffermandosi sul ruolo dei Distretti tecnologici, Roveda, che ha scelto di puntualizzare il ruolo di imprese, enti di ricerca, governi locali, nel trasferimento tecnologico, sottolineando la necessità di superare la nozione di interfaccia. "Il problema di fondo", ha detto il vicepresidente della Fondazione Rosselli, "è trasformare i risultati e soprattutto le conoscenze e le competenze dei ricercatori pubblici in innovative e specifiche applicazione vendibili dalle imprese nel mercato. Il trasferimento tecnologico è un processo di tipo cooperativo tra attori con differenti modelli comportamentali, aspettative e approcci al problem solving. Un processo che non si innesca autonomamente e in cui i governi locali svolgono un ruolo centrale, potendo intervenire con una pluralità di strumenti per attivare e sostenere il processo di trasferimento tecnologico nell'ottica dello sviluppo economico locale".

Da qui alla voce delle Associazioni il passo è stato breve. Cosa chiedono le imprese? Concretamente, un'azione di tessitura, di rete, di comunicazione e informazione territoriale, e dunque di trasferimento. E se innovazione è anche, ha ricordato Antonio Corvino, la capacità dei territori di fare rete mettendo in comune sapere e conoscenza come dimostra l'Accordo recentemente firmato tra Confindustria Lecce e il Polo calzaturiero del Brenta, "spesso", ha ricordato Pasquale Rescio, "le stesse imprese non sanno la ricchezza imprenditoriale di un territorio. Così, quando hanno bisogno di qualcosa, o si rivolgono all'esterno, o decidono di attrezzarsi autonomamente". E che di una sorta di banca dati della conoscenza ci sia bisogno, è elemento emerso, al termine della giornata, con puntuale chiarezza. Un compito su cui, peraltro, il Polo tecnologico del Pit9 ha già iniziato a muoversi.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Polo Tecnologico Pit9, una sfida che guarda lontano

LeccePrima è in caricamento