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Economia

La crisi morde nel Salento. Uil: "A marzo vola la cassa integrazione"

Il report della Uil Lecce segna un aumento del 21,3 per cento rispetto al mese di febbraio 2013 nelle ore di cassa complessivamente utilizzate. Il segretario Giannetto: “Siamo in pieno dramma sociale, serve una cabina di crisi”

LECCE – Fondi per gli ammortizzatori in deroga quasi prosciugati da un lato, piena emergenza occupazionale dall'altro. Se le analisi dell'ultimo periodo hanno tratteggiato un quadro a tinte fosche, senza spiragli di ripresa, le prospettive più pessimistiche sono confermate oggi da uno studio affettuato dal sindacato Uil di Lecce.

E' noto come, nei primi due mesi dell’anno, la situazione salentina fosse già critica, ma nel mese di marzo pare essere precipitata. Ad evidenziarlo è il report mensile del sindacato che monitora l’andamento della cassa integrazione presentando, ancora una volta, dati sconfortanti: 644 mila le ore complessivamente autorizzate dall’Inps, con un aumento del 21,3 per cento rispetto al mese di febbraio.

Nello specifico, le richieste di cig ordinaria sono cresciute del 60,3 per cento, passando da 294 mila a 472 mila ore autorizzate. Preoccupante anche il balzo in avanti della cig straordinaria, passata da 16 mila a più di 90 mila ore, con un aumento percentuale del 465,8 per cento.

Capitolo rovente è poi quello relativo alla cassa in deroga, che segna un rallentamento, apparentemente positivo, di meno 62,9 punti percentuali su febbraio scorso (da 220 mila a 81 mila ore autorizzate), ma le insidie sono numerose. “A cominciare dall’evidente insufficienza delle risorse stanziate a livello nazionale – osserva il segretario generale, Salvatore Giannetto – fino ad arrivare all’incertezza futura di questo strumento".

"La crisi economica – aggiunge - si sta inasprendo sempre più ed il mancato intervento circa il concreto rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga da parte del governo Monti ancora in carica, nonché del nuovo Parlamento, rischia di determinare nuovi licenziamenti che si sommano alla moltitudine di quelli già in essere: in Puglia, si stimano già 32 mila lavoratori in cassa in deroga, che si sommano ai circa 18 mila in mobilità in deroga”.

Che la crisi colpisca duro lo confermano anche i dati trimestrali sulla cassa integrazione: sono state complessivamente autorizzate 1 milione e 332 mila ore, in calo del 41,3 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2012. Anche in questo caso, però, la lettura del dato non è positiva: “Molte aziende non possono più ricorrere alla cassa integrazione perché hanno già chiuso i battenti – spiega Giannetto - e tante altre sono sull’orlo del baratro. Numeri alla mano, nel Salento, per ogni nuova attività che si è aperta, altre due hanno chiuso per sempre”.

Se continuerà il trend in atto, secondo la Uil, in tutta Italia undici lavoratori su cento del settore privato conosceranno nel corso dell’anno l’amara esperienza della cassa integrazione. “Da qui – incalza il segretario  – la necessità di istituire subito una cabina di crisi, come richiesto da tutti e tre i sindacati confederali nella manifestazione del 16 aprile davanti a Montecitorio, per condividere l’entità delle risorse concrete da stanziare in favore delle regioni italiane ed evitare la reiterazione di quanto sta accadendo, un vero dramma sociale”.

“Di fronte a questa crisi profonda – conclude il sindacalista - si può e si deve reagire proteggendo le persone, tutelandole con integrazioni salariali e alleggerendo loro il carico fiscale. Insieme a vere ed urgenti politiche per la crescita per evitare che solo sul sistema degli ammortizzatori sociali si scarichi l’effetto di una crisi violenta e troppo duratura”.

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