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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

I lavoratori incontrano Bat e sfiduciano i sindacati: “Basta deleghe a rappresentarci”

Una sessantina di ex dipendenti si sono recati a Roma, presso la sede italiana della multinazionale, dove sono stati ricevuti da un alto dirigente. Poi un breve colloquio con i senatori salentini del M5S. Spiragli per nuovi investimenti

LECCE – Si sono organizzati da soli e hanno incontrato un dirigente di Bat Italia,  mentre presso il ministero dello Sviluppo Economico veniva rinviato il tavolo sulla mancata riconversione del sito leccese. E alla fine del confronto il bilancio è stato confortante. Di questo ne sono convinti.

Sessanta lavoratori della Iacobucci, già dipendenti della British American Tobacco, insieme ad alcuni colleghi di Bologna, hanno manifestato silenziosamente sotto la sede della multinazionale fino a che una delegazione è stata invitata per un colloquio con il senior counsel Andrea Di Paolo.

Al termine dello stesso il dirigente ha assunto l’impegno di portare sul tavolo dei vertici aziendali la richiesta di un incontro ufficiale per discutere di quattro punti essenziali: la responsabilità di Bat Italia per la dismissione del sito leccese che produceva utili, la mancata riconversione del sito, l’eventuale adozione di un’azione congiunta per individuare responsabilità civili e penali nel progetto di reindustrializzazione e il possibile avvio del processo di produzione nello stabilimento di viale della Repubblica di una nuova sigaretta, considerata non nociva.

I lavoratori salentini, prima di rientrare a casa, hanno incontrato i senatori leccesi Daniela Donno e Maurizio Buccarella. Proprio nei giorni scorsi la parlamentare ricordava che presso il ministero delle Politiche agricole una grande multinazionale del tabacco ha di recente sottoscritto un verbale d’intesa programmatica per la valorizzazione della filiera, con investimenti in Italia.

incontrosenato-2“Il possibile ritorno ad investire non sarebbe una novità per Bat, in quanto è già accaduto a Boncourt in Svizzera. Proprio questa precedente esperienza fa ritenere a noi, ma anche al dottor Di Paolo che  importantissimo risulta in questa fase l'intervento della politica sana e desiderosa che tornino in Italia e in Puglia i capitali degli investitori internazionali”.

In attesa di ulteriori sviluppi i lavoratori hanno ritrovato una certa fiducia: “Questa – è scritto in una nota diramata oggi - sarebbe la miglior vittoria per tutti, per i lavoratori, che riacquisterebbero lavoro e dignità; per la Bat, che renderebbe effettiva la sua alta responsabilità sociale  con ritorni di immagine e di nuove opportunità di mercato; per la politica, che dopo tante promesse e disillusioni adempirebbe finalmente alla sua missione”.

Ma al contempo si registra una drastica rottura con i sindacati: “Con questo atto gli ex lavoratori Bat Italia si riappropriano della vita loro e delle loro famiglie, togliendo a chiunque delega a rappresentarli, volendo essere direttamente interpellati e volendo in prima persona singolarmente essere costruttori di questo nuovo percorso”.

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