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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Imprese salentine, primo trimestre in rosso. Sempre più giù il settore agricolo

La Camera di commercio di Lecce ha diffuso i dati statistici su natali-mortalità delle aziende locali. Tutte in saldo negativo le province pugliesi, ma quella salentina ha fatto registare in percentuale il trend peggiore. In lieve aumento risulta soltanto il settore energetico

LECCE – Quale lo stato dell’economia locale? Quante nuove aziende hanno aperto i battenti e quante hanno chiuso? La Camera di commercio leccese ha iniziato a tastare il polso delle imprese, e il bilancio del primo trimestre non è positivo. Certo, che il saldo sia negativo nei primi mesi dell’anno è nella norma, perché il rendiconto, come precisano gli esperti dell’Ufficio statistica e studi dell’ente camerale, comprende le cessazioni di dicembre. L’imprenditore, infatti, ha trenta giorni di tempo per comunicare al registro delle imprese la chiusura della propria attività. Queste sono poi contabilizzate a gennaio.

Tuttavia, nella “normalità” del dato, si deve registrare comunque la performance nel tasso di crescita della provincia leccese che, essendo pari a –0,89 per cento, è la peggiore tra le province pugliesi, le quali hanno a loro volta chiuso tutte in rosso. Bari con un saldo di – 774 imprese e un tasso di crescita pari a - 0,51 per cento, registra il “miglior” risultato in Puglia, seguito da Brindisi con -225 aziende ( – 0,61 per cento), Taranto ( – 0,67 per cento) e Foggia ( – 0,74 per cento), rispettivamente con un saldo di -321 e -533 imprese. La Puglia, nel complesso, perde nei primi tre mesi dell’anno 2mila e 498 aziende e registra un tasso di crescita pari a -0,66 per cento.

Va in ogni caso detto che su 105 Camere di commercio italiane, solo cinque hanno registrato un saldo positivo. Lecce, nello specifico, segna –645 imprese, scaturite da mille e 621 iscrizioni e 2mila e 266 cessazioni. Alla data del 31 marzo, lo stock delle imprese si attesa a quota 71mila e 385, mentre le localizzazioni arrivano a 83mila e 271.

La Camera di commercio leccese, però, precisa: questo primo bilancio del 2014 è migliore se raffrontato a quello dello stesso periodo del 2013, quando il primo trimestre aveva fatto annotare la chiusura di 723 aziende. Sull’attuale risultato, per gli analisti, pare abbia influito il rallentamento delle cancellazioni (205 in meno rispetto al primo trimestre dello scorso anno) che in parte ha compensato il calo delle iscrizioni (108 in meno).

Eccezion fatta per le imprese non classificate, quelle che ancora non hanno iniziato l’attività, per cui non è stato attribuito un codice che identifica il settore economico, tutti i settori nel Salento hanno segnato saldi negativi, tranne quello energetico, che ha chiuso con un saldo pari a +1 unità. Il saldo negativo del trimestre è imputabile per quasi il 50 per cento al settore agricolo, da vari anni in progressivo declino: nei primi tre mesi dell’anno sono andate perdute 309 unità produttive.

Di segno negativo, ma con cifre più contenute, i saldi del commercio (–244 unità), di cui 172 riconducibili al commercio al dettaglio, e dell’edilizia con -206 imprese. L’industria in senso stretto ne perde 128, di cui 34 nel comparto del legno (mobili esclusi), 15 nel comparto dell’abbigliamento, sei nel tessile e altrettante nel calzaturiero. Il settore della carpenteria metallica ne ha perse 23 e quello alimentare 18.

In relazione alla forma giuridica delle imprese, registrano saldi positivi le società di capitale con + 127 imprese e un tasso di crescita dell’1,01 per cento e le altre forme societarie con + 34 aziende e un tasso di crescita dell’1,15 per cento. Le imprese individuali registrano un saldo negativo di –759 unità così come le società di persone, che da gennaio a marzo perdono 47 aziende.

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