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Economia

Lecce, esplode la voglia di impresa. Ma sarà vero boom?

Lecce è prima al Sud per crescita di valore assoluto del numero di nuove aziende iscritte e seconda, in Italia, per variazione percentuale delle iscrizioni. Ma sarà tutto oro quello che luccica?

Il confronto parte dalla percentuale dei dati relativi all'andamento della nati-mortalità delle imprese tra il terzo trimestre del 2006 e il terzo trimestre del 2007. E all'improvviso il Sud si scopre locomotiva dell'economia italiana. Una notizia formato regalo battuta dalle agenzie stampa sui dati diramati dalla Camera di commercio di Milano, secondo cui il 2007 ha segnato il boom della nascita di nuove imprese, oltre 342 mila (+5 per cento), il numero di nuove iscrizioni più elevato degli ultimi sette anni. E udite, udite, Lecce è sorprendentemente prima tra le province meridionali per crescita di valore assoluto del numero di nuove aziende iscritte e seconda, in tutta Italia, per variazione percentuale delle iscrizioni rispetto al 2006. Ma anche Enna è al quinto posto. Se invece si considera la crescita percentuale, Enna strapazza la concorrenza (+117%), seguita da altre 4 province meridionali: Lecce (+26,1%), Caltanisetta (+21,4%), Foggia (+19,2%) e Palermo (+17,7%). Tra i settori, le iscrizioni più numerose nel 2007 si registrano nel commercio (69.520), nelle costruzioni (61.129), nelle attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca (26.301).

Insomma, è un Sud che cresce, stando alle cifre. Ma cresce di cosa? Si parla di sistema imprenditoriale salentino vitale, soprattutto nei settori del commercio, delle costruzioni, delle attività immobiliari e dei servizi. Sarà tutto oro quello che luccica? O no. La verità, in parte, è che in questa battuta all'insegna dell'ottimismo la fanno da padrona, forse, le Partite Iva, semplicemente loro. Oggi per poter andare a lavorare in un call center ti richiedono la Partita Iva, settore Servizi. E se un'azienda (vera) ti assume con un contratto a termine, o a progetto, come si dice in questi casi, devi avere la Partita Iva e lavorare nei Servizi, appunto. Per fornire una qualsiasi collaborazione professionale, oggi, devi essere in possesso di Partita Iva con tanto di settore di competenza. Il motivo? Semplice. Tu, con la tua Partita Iva, una volta terminata la collaborazione con l'azienda che ti ha provvisoriamente assunto, non potrai mai sognarti di pretendere l'assunzione. Hai offerto un servizio. Fine. Ti accontenterai del fatto che per la Camera di commercio, una volta che ti sei aperto la Partita Iva, sei un'impresa a tutti gli effetti, come lo è una ditta individuale. Già. Tu, squattrinato, sei un'azienda consacrata ma destinata il più delle volte a fare la fine di una meteora e a lasciarti dietro scie di dati buoni per le statistiche.

Ma questo è solo l'aspetto oscuro che spiega la vivacità imprenditoriale del Sud. Ci sono infatti i negozi che aprono ma che dopo una stagione, ahimè, chiudono. Ancora meteore. I dati del "miracolo" relativi al 2007 indicano che la "benedetta" crescita, per stare in tema, riguarda a Lecce e provincia settori come l'abbigliamento e la ristorazione. Ora, vi siete guardati intorno, avete per caso notato nell'ultimo anno spuntare grandi catene del fashion griffato nel capoluogo salentino o nelle cittadine dell'hinterland? Qualcuno si è per caso accorto di fast food o di ristoranti consigliati dal "Gambero rosso" spuntati lo scorso anno come funghi nel Salento? E la disoccupazione è per caso calata? Macchè. Eppure la vivacità imprenditoriale salentina c'è ma non si vede, come la nebbia nella stazione centrale di Milano nel film "Totò, Peppino e la malafemmina". La verità, forse, è che il trend sulla nascita delle nuove aziende dell'abbigliamento è dato per la maggior parte da piccoli commercianti (anche ambulanti) che tentano di sbarcare il lunario nei mercati, oppure dentro un locale da chiudere l'anno dopo, un po' come fanno i cinesi. La ristorazione? Anche i furgoncini che vendono patatine fritte e hamburger agli angoli delle strade, sono ristoratori. Tutti meteore, che una volta nati e morti anche loro si lasciano dietro una lunga scia di dati. E di commenti.

E poi, perché Enna è al quinto posto seguita da altre 4 province meridionali: Lecce (+26,1%), Caltanisetta (+21,4%), Foggia (+19,2%) e Palermo (+17,7%). Tra i settori, le iscrizioni più numerose nel 2007 si registrano nel commercio (69.520), nelle costruzioni (61.129), nelle attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca (26.301). Perché proprio il profondo Sud registra questa vivacità imprenditoriale di cui i disoccupati non si sono accorti? La verità è sempre nel mezzo e la penuria di lavoro costringe a fare impresa disperata. Impresa che apre e che chiude, costretta come i salmoni a risalire controcorrente il fiume per andare a depositare le uova lì dove la temperatura dell'acqua consentirà la schiusa. Solo pochi (salmoni) ce la faranno. Gli altri finiranno a tranci sulle tartine.

Eppure le analisi che giungono dai rappresentanti delle istituzioni sono come l'acqua santa spruzzata su queste nostre spietate considerazioni. Dice il presidente della Provincia di Lecce Giovanni Pellegrino: "Ritengo utile rendere noti i dati sulle iscrizioni di nuove imprese nel terzo trimestre 2007, elaborati dalla Camera di commercio di Milano. Dagli stessi, pur assunti con la dovuta prudenza, emerge un quadro dell'economia salentina meno fosco di quello ripreso dagli organi di informazione locale tendenti ad enfatizzare aspetti di criticità che indubbiamente permangono, ma non a valorizzare positività esistenti. Nel quadro confortante di una Puglia che cresce - aggiunge il presidente Pellegrino - la Provincia di Lecce è prima tra le Province meridionali per crescita di valore assoluto del numero di nuove aziende iscritte e seconda in tutta Italia per variazione percentuale delle iscrizioni rispetto al 2006 (+ 26,1%). Siamo, a mio avviso, in presenza di un segno inequivoco di dinamismo imprenditoriale che si accompagna alla vivacità culturale di un territorio che vuole progredire valorizzando la propria identità e assecondando vocazioni specifiche. Tutto ciò mi induce, come presidente della Provincia, pur nel persistere di oggettive difficoltà (che certo non trascuro), a non mutare rotta per quel che resta del mio mandato, trascurando le critiche spocchiose e spesso preconcette di quanti vorrebbero che imboccassimo strade diverse".

Torniamo ai dati. Nel 2007, stando ai dati forniti dalla Camera di commercio di Lecce, nel capoluogo salentino si sono scritte all'Ente camerale 204 imprese ma ne sono morte 175. Sempre lo scorso anno a Casarano e a Carmiano hanno salutato mestamente il mercato rispettivamente 25 aziende, mentre ne erano nate 29 a Casarano e 27 a Carmiano. A Galatina sono nate 48 aziende, chiuse 33. A Copertino sempre 48 iscritte, mentre cessate 32. Sono solo alcuni esempi.

Ma il presidente della Camera di commercio Alfredo Prete tiene invece a precisare: "I dati commentati dalla Camera di commercio di Milano testimoniano la grande vivacità imprenditoriale della provincia leccese . Occorre guardare al futuro con attenzione e rinnovato ottimismo, confidando nella bravura e nella lungimiranza di una classe imprenditoriale che ha tutte le carte in regola per imporsi a livello nazionale ed internazionale. Bisogna però prestare, al contempo, molta attenzione all'evoluzione economica in atto, in modo da sfruttare al meglio ogni possibilità, contribuendo, ognuno per quanto gli compete, alla crescita dell'economia della nostra provincia. Mi preme rammentare che questi dati sono stati pubblicati e diffusi dall'Ente camerale salentino nel mese di Ottobre 2007".

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