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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Lecce svetta nella classifica dei verbali: 17esima in Italia, sul podio al Sud

Un dato che si presta a molte chiavi di lettura, ma che sembra comunque certificare quanto noto da sempre: l'automobilista leccese è il re degli indisciplinati. Nel 2013 versati nelle casse oltre 4 milioni e 800mila euro. La classifica diramata da "Il Sole 24 Ore"

LECCE – Se il 17 è latore di sventure per l’italico uomo superstizioso, per la classifica tracciata oggi da “Il Sole 24 Ore” è, secondo la fredda legge dei numeri, semplicemente la posizione occupata dalla città di Lecce in tema di pagamenti di contravvenzioni. La prima non esclude la seconda, potrebbero sbottare gli automobilisti salentini, masticando immancabili bestemmie.

In realtà è una classifica che si potrebbe prestare a ogni sorta d’interpretazione. Come sempre accade, peraltro, in occasione della divulgazione Urbi er Orbi delle graduatorie del quotidiano economico, che raffrontano vizi (molti) e virtù (poche) dei cittadini provenienti da ogni latitudine dello Stivale.

Per esempio, potrebbe sfatare il mito che vuole l’agente di polizia locale leccese (che ancora tutti chiamano vigile urbano, con accezione positiva o negativa secondo i casi) poco rigido al lavoro. O rimpolpare tutte le dicerie sugli ausiliari del traffico, categoria non proprio gettonata nei cuori di chi anela a un parcheggio. O essere spiegato con il fabbisogno continuo di denari del Comune. Di certo mette a nudo in maniera impietosa un dato, forse il più conclamato di tutti: chi guida un’auto a Lecce non ama le regole e se può fare a meno di rispettarle, quasi si prodiga.

Qualunque chiave di lettura si usi, fra quelle proposte e le mille altre che potrebbero balzare alla mente, c’è un dato ulteriore, che è probabilmente il principale: quel numero 17 diventa podio vero e proprio (anzi, gradino più alto, vera e propria medaglia d’oro al disvalor civile) se rapportato rispetto al resto del Mezzogiorno. Proprio così: Lecce è, in media, la prima città al Sud, con 82,7 euro versati per patentato. In soldoni, nel 2013, si arriva dunque a incassi per 4 milioni 846mila e 286 euro. E si sta parlando solo e soltanto della città capoluogo, per chi non l’avesse ancora compreso.

In vetta c’è quella Milano da bere ed evidentemente poco da praticare in auto con oltre 170 euro per patentato, seguita da Firenze, Bologna, Parma, Treviso, e via dicendo. L’altra Firenze, quella del Sud, è superata solo da Verona, e precede di poco Cagliari.

Per trovare un’altra città meridionale bisogna scendere alla posizione numero 32 della hit-parade, dove campeggia Napoli. I partenopei, però, sono tanti e nelle casse versano ovviamente di più: per 58,6 euro mediamente pagato da un patentato, gli introiti superano abbondantemente i 31 milioni e mezzo di euro.

Restringendo il campo alla sola regione Puglia, poi, Bari si ritrova in 46esima posizione, Foggia in 81esima, Brindisi addirittura in 83esima, Barletta in 100esima spaccata e Taranto al gradino 105,  poco prima del fondo, occupato da Caserta, dove però il dato incuriosisce gli stessi redattori de Il Sole, che così spiegano i miserrimi 60 centesimi per patentato: “Qualche inciampo nella contabilizzazione”. L’unico non disponibile è il dato dell’Aquila.

Qui il servizio online de Il Sole 24 Ore. 

Qui la classifica. 

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