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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Sempre più salentini preferiscono risparmiare e l'economia locale ristagna

Secondo il report dell'Osservatorio economico di Confartigianato imprese Lecce in due anni i depositi sono cresciuti del 5,5 per cento. Si supera quota 9 miliardi di euro. Ma non sempre è un bene. Per il presidente Luigi Derniolo "occorrono scelte chiare a favore del rilancio dei consumi"

LECCE – Che abbiano la forma di conti correnti o buoni fruttiferi, di certificati di deposito o di assegni bancari interni o, ancora, di depositi cauzionali costituiti da terzi, il leit-motiv è sempre lo stesso: i salentini preferiscono risparmiare. E così salgono i depositi bancari, che oltrepassano oggi quota 9 miliardi di euro.

Il report dell’Osservatorio economico di Confartigianato imprese Lecce parla chiaro: dal settembre del 2011 a allo stesso periodo di quest’anno (quindi, in due anni precisi) i depositi sono cresciuti del 5,5 per cento.

Si tratta di una percentuale, quella della provincia di Lecce, che sfida il trend di altre realtà italiane, dove, secondo Confartigianato, la capacità di accumulare risparmio si è ridotta a causa dell’acuirsi della crisi. E invece, nel Salento si è saliti da 9,1 a 9,6 miliari. L’incremento nel biennio è di mezzo miliardo.

Scendendo nel dettaglio, il 91,4 per cento appartiene alle famiglie (8,7 miliardi), il 6 per cento alle imprese (579 milioni), appena l’1,1 per cento alle amministrazioni pubbliche (103 milioni), lo 0,8 per cento alle istituzioni senza scopo di lucro (75,6 milioni) e lo 0,4 per cento alle società finanziarie (33,6 milioni).

In particolare, i risparmi delle famiglie (consumatrici e produttrici) sono aumentati dell’otto per cento (da 8,1 miliardi a 8,7). Le possibili spiegazioni, secondo chi ha stilato il report, vanno ricercate nell’incertezza economica che ha frenato gli acquisti e gli investimenti, ma anche nella maggiore preoccupazione per l’introduzione di nuove imposte e tasse.

Ma questo non è sempre un bene. Confindustria cita un noto detto dell’economista britannico John Maynard Keynes: “Ogni volta che risparmiate cinque scellini, togliete a un uomo il lavoro di una giornata”. Se la moneta non circola, l’economia si blocca. “

L’incertezza economica – spiega Luigi Derniolo, neo presidente di Confartigianato imprese Lecce – spinge le famiglie a risparmiare. Occorrono scelte chiare a favore del rilancio dei consumi, altrimenti non si riuscirà ad innescare l’agognata ripresa della produttività e dell’economia reale”. Per il presidente, “è necessaria, inoltre, la riduzione della pressione fiscale sulle imprese e sui lavoratori, che ha frenato, soprattutto a livello psicologico, i consumi”.

Intanto, i depositi della pubblica amministrazione sembrano finiti in una spirale. Nello stesso periodo, infatti, sono diminuiti del 62,6 per cento (da 277,5 milioni a 103,7). Una contrazione che “certifica”, in modo chiaro, lo stato di grave difficoltà attraversato dagli enti locali, nonostante la forte tassazione a carico dei cittadini.

Riguardo, poi, alle società finanziarie, il tasso negativo si attesta al 12 per cento (da 38,2 milioni a 33,6). Circa le società cosiddette non finanziarie, cioè le imprese che producono beni e servizi, l’incremento è del 7,5 per cento (da 538,7 milioni a 579,2). Salgono anche i depositi delle istituzioni senza scopo di lucro. La performance è del 6,7 per cento. Le risorse principali, oltre a quelle derivanti da vendite occasionali, provengono da contributi volontari, versati da amministrazioni pubbliche e famiglie.

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