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Economia Centro / Via Xxv Luglio

Stretta al credito e pastoie della burocrazia, in corteo la filiera del mattone

Raduno all'ex Foro Boario e corteo con sosta in Prefettura. La Consulta provinciale delle costruzioni ha sfilato per i viali della città. E' il momento peggiore dal dopoguerra, centinaia di aziende sono al collasso

LECCE - Le previsioni sono impressionanti: per la fine dell'anno il livello di produzione del settore delle costruzioni registrerà una contrazione pari ad un quarto del volume totale - il termine di riferimento è il 2008, anno in cui è deflagrata la crisi economica e finanziaria mondiale -  e l'edilizia abitativa toccherà il picco negativo, con una flessione del 40,4 per cento. Dati che, portati dalla dimensione nazionale a quella locale, rischiano di assumere un peso specifico ancora più rilevante: in assenza di insediamenti industriali diffusi, le piccole e medie imprese che animano la filiera della costruzioni sono infatti uno dei volani principali del prodotto interno nel Salento. 

Ritardi nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, stretta al credito concesso dalle banche, lentezze della macchina burocratica. Sono questi i tre principali fattori che stanno mettendo in ginocchio il comparto, con ricadute in termini occupazionali devastanti. La filiera delle costruzioni ha deciso di mandare un segnale alle istituzioni e all'opinione pubblica e lo ha fatto questa mattina, sfilando per i viali di Lecce in maniera silenziosa. "Insieme per sconfiggere la crisi" recitava l'unico striscione presente, quello che apriva il corteo. A reggerlo i rappresentanti di categoria, datoriali e dei lavoratori, e alcuni rappresentanti del mondo politico e istituzionale: con Luigi Merullo - portavoce della Consulta delle costruzioni - c'erano Nicola Delle Donne, presidente dell'Associzione costruttori ma anche Cosimo Durante, numero due dell'Anci Puglia, Salvatore Capone, segretario provinciale del Partito democratico, Salvatore Negro, capogruppo Udc in Regione e Paolo Pagliaro, candidato alle primarie del centrodestra che ha accompagnato per i primi metri il corteo al quale, sotto la Prefettura, si è aggiunto anche il sindaco Paolo Perrone ed in un secondo momento anche Loredana Capone, vice presidente della Regione e aspirante primo cittadino.

edili 015-2Forse gli organizzatori si attendevano una partecipazione maggiore delle amministrazioni locali - ne erano rappresentate solo sette (Lecce, Leverano, Nardò, San Cesario, Martignano, Soleto, Melendugno) - ma al tavolo allestito dal Prefetto Giuliana Margiotta non c'era un posto libero. La crisi sta sferrando colpi formidabili e il mondo delle costruzioni chiede a gran voce di essere messo in condizione di svolgere quella funzione anticiclica che storicamente ha sempre avuto: senza scomodare Roosevelt e Keynes, se si riempiono le buche per strada magari si salva qualche posto di lavoro. Ma per rimettere in piedi il settore chiuso nell'angolo, gli edili chiedono che le amministrazioni facciano il primo passo: concordare un modo per velocizzare tutte le procedure burocratiche che attualmente paralizzano il ciclo vitale del settore, con conseguenze nefaste anche nell'indotto (ingegneri, architetti, geometri).

Insomma, la Consulta non chiede ai sindaci di risolvere la crisi, ma di attivarsi per aprire delle fessure nel muro della paralisi in modo che passi l'acqua per andare avanti. "Se salta il sistema delle costruzioni, salta l'intero sistema economico e sociale", ammoniscono i costruttori. E mentre i mezzi pesanti sono fermi all'ex Foro Boario, da dove la manifestazione ha preso il via, il corteo riprende a muoversi verso la Camera di commercio per l'atto finale della giornata: un incontro pubblico con la sottoscrizione di un documento unitario (Ance Lecce, Aniem-Confapi, Claai imprese, Cna, Confartigianato, Legacoop Puglia, Feneal-Uil, Filca Cisl, Cgil Fillea, Ordine degli ingeneri, Ordine degli architetti, Collegio provinciale dei geometri).

La manifestazione dall'ex Foro Boario alla Prefettura

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