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Economia

Mercato coperto: media distribuzione e ambulanti sono concorrenti difficili

Sopralluogo della commissione Attività Produttive: nel polo alimentare pochi clienti, tra lamentale e aspettative di rilancio

LECCE – Dalle lacrime vere di Adriana Poli Bortone a quelle, metaforiche, degli operatori del mercato coperto di Settelacquare. Vent’anni dopo il trasferimento da piazza Libertini, gran parte dei nodi sono ancora lì, aggrovigliati.

Quando l’allora sindaca di Lecce, oggi consigliera di minoranza, decise di ricollocare pescivendoli, macellai e fruttivendoli lontano dallo storico maniero, la resistenza dei commercianti fu tenace. Non mancarono momenti di tensione e nel corso di un convulso consiglio comunale volarono anche parole grosse, insulti irripetibili che portarono a un crollo emotivo della prima cittadina.

Il nuovo sito, decentrato rispetto al cuore della città e attiguo al mercato ortofrutticolo all’ingrosso, in realtà era stato pensato come una soluzione transitoria, sebbene negli anni successivi altri interventi, peraltro fallimentari, abbiano determinato la creazione di un’area mercatale composita. Il riferimento è all’investimento, oramai datato, per oltre un milione di euro per la costruzione di 48 box che finora non ha portato a nulla di buono: i commercianti di vestiario e accessori di piazza Libertini si sono sempre opposti al trasferimentosi e, nel frattempo, si sono registrati solo atti vandalici e degrado al punto che è stato necessario installare videocamere e chiudere gli accessi con grandi cancellate in ferro. L'attiguo mercatino delle etnie è in condizioni migliori ma ospita di fatto pochissime attività, nonostante si siano intensificate negli ultimi anni le iniziative di intrattenimento per cercare di rendere il posto più dinamico e attrattivo.

È come in un paradosso: in linea teorica i presupposti per far bene non mancano. Il comparto urbanistico che ospita il padiglione del mercato coperto, infatti, ha assunto nel tempo una vocazione residenziale e per servizi. Gode di un ampio parcheggio gratuito e si trova anche vicino al mercato bisettimanale di via Bari.  La realtà però racconta un’altra storia: circa la metà dei banchi disponibili resta tutti i giorni vuota. Pochi i clienti, dicono alcuni operatori, e una serie di problemi aggrava la situazione: quasi tutti i bagni sono in condizioni precarie, nonostante più volte l’amministrazione comunale sia intervenuta per riparazioni di vario genere, manca il wi-fi per la connessione che si rende necessaria per i dispositivi elettronici per gli acquisti e si soffre molto per la concorrenza: nel settore ortrofrutta c'è quella degli ambulanti che di fatto hanno postazioni fisse nei pressi del mercato così come nel resto della città; nel caso dei prodotti ittici pesa la vicinanza della media distribuzione.

Nella mattinata di oggi i componenti della commissione Attività Produttive (presidente Gianluca Borgia) hanno effettuato un sopralluogo e parlato con gli operatori: sono emerse alcune proposte, come quella di trasformare il mercato in un polo del cibo di strada. È stata accennata anche l’idea di un trasferimento nei vicini box abbandonati, ma ammesso che tutti i commercianti del mercato coperto siano d’accordo, questo scenario presupporrebbe che almeno una parte di coloro che vendono attualmente in piazza Libertini restino al loro posto.

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