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Economia

Mercato, rassegnazione e pochi clienti: un terzo dei commercianti non si presenta

Nell'area di via Bari dove la maggior parte degli operatori non si sarebbe voluta spostare, molti stalli sono vuoti. Poche persone curiosano tra le bancarelle mentre i componenti della commissione comunale di Controllo effettuano un sopralluogo

LECCE – Pochi clienti tra le bancarelle, stalli vuoti, commercianti ambulanti sull’orlo della disperazione per l’esiguità degli incassi. Intorno alle 11, nell’area mercatale di via Bari, qualche operatore sta già provvedendo a ritirare la merce dell’esposizione. In tasca poche decine di euro.

E’ in questo scenario che è iniziato questa mattina il giro dei componenti della commissione comunale Controllo (presidente Antonio Rotundo) nel sito che da tempo è oggetto di un braccio ferro scandito a colpi di contenzioso amministrativo.

La maggior parte degli operatori commerciali sarebbe voluta rimanere nella storica collocazione del viale dello stadio (Giovanni Paolo II) e non ha mai digerito il trasferimento in via Bari. Tra ordinanze e delibere comunali da una parte e ricorsi dei commerciati, la situazione resta in bilico. La produzione di articoli sulla materia è notevole.

Il risultato pratico, intanto, è che una parte non trascurabile - circa un terzo - di chi ha l’autorizzazione ad esporre preferisce invece recarsi altrove per cercare di rimediare un incasso superiore. Una scelta che penalizza anche gli introiti per il Comune, che affida alla Dogre la riscossione del relativo tributo. Alcuni in realtà non si sono mai mossi dall'area di piazza Palio, a ridosso del palasport. 

Inoltre bisogna tener presente che alcuni residenti della zona si lamentano della viabilità e che dalla prossima settimana apriranno le scuole. L’amministrazione intende però restare ferma sul punto: da via Bari non si può tornare indietro e nel prossimo consiglio comunale la maggioranza - come del resto suggerito dall'avvocatura comunale - proverà a dare una soluzione diversa dal reiterarsi delle ordinanze che fanno leva sulla prosecuzione dei lavori di Acquedotto Pugliese su viale Giovanni Paolo II. Per questo sta provvedendo a risolvere tutti quei problemi che puntualmente sono stati rilevati nei pronunciamenti del Tar, a partire dall’adeguamento e potenziamento di quegli stessi bagni che nel sopralluogo di oggi erano chiusi a chiave e che poi sono stati aperti da una persona adibita alla funzioni di custode. 

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