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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Cambiali e assegni protestati nella provincia: netto calo anche nel 2016

Nel 2010 il valore complessivo dei titoli era di 47 milioni, nel giro di sei anni è diminuito di 33. A Gallipoli il valore medio più elevato

LECCE – Prosegue la discesa dei protesti in provincia di Lecce. Secondo il report della Camera di  Commercio di Lecce nel 2016 il valore dei titoli in questione è diminuito del 34 per cento, mentre il numero degli stessi del 27 per cento rispetto all’anno precedente.

Per quanto riguarda le cambiali, che rappresentano i tre quarti dei titoli protestati, ne sono state firmate 12mila 294 per una somma complessiva di 10 milioni e mezzo a fronte delle 16mila 746 pari a 16 milioni del 2015. Il valore medio è di 859 euro (meno 10,6). Calano del 22 per cento in numero e del 36 per cento in valore gli assegni a vuoto: ne sono stati staccati poco meno di mille per 3,3 milioni di euro, con un valore medio di 3516 euro (meno 17 per cento).

“I dati che emergono dagli archivi dei protesti evidenziano una forte riduzione dei mancati pagamenti e indicano, tra l’altro, che le aziende italiane sono più rapide nel liquidare le fatture dei propri fornitori  con ritardi e protesti ai minimi – ha sottolineato Alfredo Prete, presidente dell’ente camerale -. La riduzione ha riguardato tutti i settori e tutte le aree del Paese, sia pure in misura differente; rimangono, infatti,  marcate differenze settoriali e territoriali. Dal punto di vista geografico, poi, le statistiche sui protesti confermano il quadro di un Paese spaccato a metà, con situazioni critiche nelle regioni del Centro-Sud (in particolare Calabria, Sicilia e Campania) e abitudini più virtuose nel Nord (soprattutto Trentino Alto Adige, Veneto e Piemonte)”.

In provincia di Lecce il trend decrescente è in atto dal 2010 (con l’eccezione del 2012): da allora l’ammontare complessivo dei protesti (ne fanno parte anche le tratte, strumento oramai marginale) è diminuito di 33 milioni di euro attestandosi a 14,3. In questo lasso di tempo sono stati gli assegni a subire la riduzione più drastica – 72 per cento nel numero e 80 per cento nel valore – mentre per le cambiali la contrazione è rispettivamente del 51 per cento nel numero e del 63,7 del valore.

Il maggior numero dei protesti è ascrivibile ai comuni più grandi: a Lecce, Gallipoli e Nardò si concentra il 43 per cento dei titoli protestati. Il valore medio maggiore si registra nella città ionica con 1459 euro, con la media provinciale attestata a mille e 60 euro.

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