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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Nuovo allarme cassa integrazione: boom delle ore richieste a maggio

Uil regista un dato sconfortante: +185 percento rispetto ad aprile. Giannetto: "Urgente una riforma degli ammortizzatori, senza ritorni al passato"

LECCE – La crisi economica continua a colpire prepotentemente il tessuto produttivo salentino. E la conferma arriva dai numeri sul ricorso alla cassa integrazione in provincia di Lecce, elaborati dalla Uil su dati Inps e relativi al mese di maggio: +185,6 per cento rispetto ad aprile.

Tra interventi ordinari, straordinari e in deroga, sono state autorizzate 212 mila 717 ore, contro le 74 mila 485 di aprile. A incidere sul dato complessivo sono soprattutto gli aumenti delle richieste di cig straordinaria (che dalle zero ore di aprile passa a 85 mila 332 ore) e cig in deroga (+307 percento).

Anche la cassa ordinaria registra un incremento rispetto ad aprile, pari al 69,2 per cento. “Il perdurante aumento della cig straordinaria desta particolare preoccupazione – commenta il segretario generale Uil Lecce Salvatore Giannetto - in quanto certifica inequivocabilmente il fatto che numerose imprese del nostro territorio siano nel pieno di complicati processi di ristrutturazione e che, sempre più spesso, ricorrano a tagliare posti di lavoro”.

Secondo il 5°rapporto Uil, inoltre, nei primi 5 mesi dell’anno è già stata superata la soglia di 1 milione di ore richieste dalle aziende salentine (il monte ore raggiunto è pari a 1 milione e 57 mila). “Dati, questi, che in generale  portano  a considerare questi ammortizzatori un vero argine ai licenziamenti”, sottolinea Giannetto.

“Pertanto – osserva - resta necessaria una rapida scelta politica che riconosca l’urgenza di non ridurre la protezione sociale e che, nel contempo, affronti con coraggio e risorse la questione del rafforzamento della rete delle politiche attive, come unico  strumento per la ricollocazione delle persone espulse dal sistema produttivo”.

In sostanza, la Uil ritiene urgente una “riforma della riforma” degli ammortizzatori non per un generico ritorno al passato (cassa integrazione illimitata nel tempo), ma per costruire strumenti utili, sostenibili e flessibili per gestire, innanzitutto, le ancora troppe crisi aziendali.

Tenendo conto anche del contesto territoriale e della necessità di coinvolgere “attivamente e concretamente” le imprese nei processi di ricollocazione. “Senza queste prospettive – conclude il segretario provinciale Uil - l’ombrello, ancora utilissimo, della cassa integrazione, specie quella straordinaria, rischia di non reggere l’urto di una pioggia di esuberi in molte aziende”.

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