rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia Otranto

Porto e sviluppo: “Non possiamo cancellare un’occasione di crescita”

Appello del vicesindaco di Otranto, Francesco Vetruccio, che interviene in merito al futuro porto turistico, ridimensionando le preoccupazioni inerenti al progetto: "Potrebbe rappresentare il volano dell'economia territoriale"

OTRANTO – Un contributo alla discussione sullo sviluppo della città, senza entrare nel merito di “vivaci dibattiti” e risposte circa l’operato dell’attuale maggioranza nell’imminenza della competizione elettorale amministrativa ad Otranto. Francesco Vetruccio, vicesindaco ed assessore all’urbanistica, interviene sul futuro della città dei Martiri nell’ottica delle due “direttrici di sviluppo individuate” individuate dalla giunta locale: Pug e realizzazione di quel porto turistico, “vagheggiato – come sottolinea - da ormai più generazioni di otrantini e da sempre visto come vero volano dell’economia territoriale”.

“Sia Pug che porto turistico – afferma - sono in una fase ormai molto avanzata di realizzazione. Del primo tratteremo diffusamente all’atto di presentazione del documento programmatico preliminare nel prossimo febbraio, ora vorrei invece, entrare nel vivo della discussione sui presunti danni ambientali e sulle altrettanto presunte speculazioni edilizie che graverebbero sulla progettazione del  porto”.

Vetruccio chiarisce che l’insediamento residenziale sia costituito da una sessantina di unità abitative di circa 60mq2 l’una, “parte integrante del progetto portuale finalizzata a fornire servizi a quei più esigenti  fruitori dei posti barca, creando così un circuito virtuoso di fidelizzazioni”: “Quello che si andrà a realizzare non è un porto-garage – tiene a precisare - ma una struttura dinamica e in grado di produrre economia allargando le maglie di una rete coinvolgente i diversi ambiti produttivi del territorio”.

“La realizzazione di queste cubature – prosegue - permette all’investitore privato di pareggiare il piano finanziario di circa 65 milioni di euro, altrimenti insostenibile con la sola vendita dei posti barca. Del resto è assolutamente necessario sottolineare, come queste considerazioni siano perfettamente in linea con quanto riportato nello studio di fattibilità commissionato nel 2001 dall’amministrazione Bruni, in cui i tecnici incaricati prevedevano la necessità di uno sviluppo residenziale a terra, di cubatura, peraltro ben maggiore di quella attualmente indicata, per permettere al piano finanziario di reggere”.

“Ciò che non è stato ben spiegato e che è invece importantissimo rimarcare – aggiunge Vetruccio -, sta nel fatto che le cubature, essendo realizzate su demanio marittimo, alla fine della concessione cinquantennale, torneranno a essere incamerate dallo Stato o dalla Regione”. Quanto all’affermazione del candidato sindaco Corrado Sammarruco, che aveva manifestato nei giorni scorsi timori sull’incidenza dell’infrastruttura su un “luogo dell’anima”, le Cave, Vetruccio non si nasconde: “Verissimo! Trovatemi però un angolo di costa che non sia per noi otrantini altrettanto carico di suggestioni e affetti. Dovremmo allora rinunciare? Chi se la sente di spiegare a quella generazione di giovani otrantini migranti o disoccupati, che si è voluta cancellare un’occasione di crescita e sviluppo?”.

“D’altronde – sottolinea - chi conosce la zona Cave, ricorda come essa sia un’area nata dalle molteplici escavazioni che, per più di quarant’anni, hanno permesso l’assemblare di blocchi di conglomerato a protezione della baia. Sino a trenta anni fa era discarica di rifiuti e di inerti, oggi ricoperti da vegetazione spontanea. Nessun ciglio di scarpata quindi o di collina da sventrare, ma uno spazio amorfo, degradato da tempo immemore, entro il quale una volta riqualificato, verranno realizzati quegli edifici a servizio del porto”.

“La disposizione tipologica di questi volumi – chiarisce ancora VetruccioIl vicesindaco Vetruccio nell'assemblea estiva sul porto-2 -, con i suoi sporti e i suoi rientri, genera terrazzamenti che si articolano con le quote esistenti, rimanendo sempre al di sotto del margine della retrostante e già sventrata collina e quindi  invisibili a chi arrivi da terra. Nessuna lottizzazione di ettari e ettari di terreno sino alla Torre del Serpe, considerata la presenza a meno di 100 metri dell’elettrodotto, cui a breve andrà ad aggiungersi il gasdotto che di fatto limita l’insediamento portuale stesso”.

“I progetti – conclude il vicesindaco - sono a disposizione di chiunque, basta leggerli senza preconcetti per poi formulare critiche e proposte fattive”.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Porto e sviluppo: “Non possiamo cancellare un’occasione di crescita”

LeccePrima è in caricamento