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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Securpol Security, i vigilanti concedono il bis. Sciopero e protesta in prefettura

I vigilanti, impiegati sui presidi ospedalieri della Asl di Lecce, lamentano presunti ritardi nei pagamenti e mancato rispetto dei turni di lavoro. L'azienda avrebbe disatteso un accordo con Cisal. Richiesta una convocazione anche con l'ente appaltante

LECCE – Un altro giorno di astensione dal lavoro proclamato sui presidi ospedalieri della Asl di Lecce. I vigilanti hanno deciso, infatti, di concedere il bis dopo lo sciopero già indetto dall’Unione sindacale di base il 25 settembre e si sono dati appuntamento sotto la prefettura di Lecce per protestare contro l’azienda Securopol Security che li ha presi in carico.

L’Istituto di vigilanza appena l’anno scorso, infatti, si è aggiudicato la gara pubblica indetta dall’azienda sanitaria locale ma, stando a quanto riferiscono gli interessati, la gestione del lavoro non sarebbe mai stata soddisfacente. Per non parlare dell’erogazione degli stipendi avvenuta spesso con un certo ritardo nonostante l’ente appaltante, quindi la Asl di Lecce, abbia confermato  il regolare pagamento delle fatture alla società.

Attualmente mancherebbero all’appello, invece, gli stipendi del mese di ottobre dovuti ai lavoratori. Ed appena due mesi addietro i vigilanti avevano lamentato lo stesso, identico, problema: “Il 10 settembre abbiamo proclamato lo stato d’agitazione e la procedura di raffreddamento è andata a buon fine grazie alla sottoscrizione di un accordo in sede aziendale – racconta Donato Mazzeo, segretario provinciale di categoria di Cisal -. La società si era impegnata a pagare, entro il 10 ottobre, tutti gli arretrati, anche in varie tranche. Arretrati che comprendevano due mensilità di stipendio, 13esima del 2013 e 14esima del 2014”.

Peccato, però, che non tutto il dovuto sia stato saldato. “Molti lavoratori ancora aspettano una parte di questi arretrati e, stando così le cose, possiamo dire che quell’accordo è saltato”. Accordo sottoscritto, però, soltanto dal sindacato Cisal. Gianni Palazzo di Usb ha mantenuto una linea diversa: “Noi riteniamo che gli stipendi vadano erogati alla data prevista e queste continue dilazioni non sono comprensibili. La nostra non è una presa di posizione contro l’azienda ma crediamo che, se Securpol Security prosegue con questi ritardi, dovrebbe chiarire innanzitutto a se stessa l’opportunità di restare sull’appalto”.

La stessa azienda sanitaria locale, stando a quanto riporta Palazzo, avrebbe già avviato le procedure per la rescissione del contratto. Ma, nell’attesa che questa intenzione venga confermata o smentita, nel frattempo rimangono numerosi nodi da sciogliere.

Perché, stando alla denuncia di Cisal ed Usb, le presunte inadempienze non sarebbero cessate. Ed al disagio economico si sommerebbe un presunto mancato rispetto della turnazione dei dipendenti: “Il giorno di riposo settimanale, previsto ogni 5 giorni, viene arbitrariamente spostato di volta in volta, con il risultato che viviamo in una condizione di disagio dovuta al fatto di non poter organizzare il nostro tempo libero de dedicarlo alla vita famigliare, soprattutto nel week end – raccontano gli interessati ai piedi della prefettura-. Ci sono persone che coprono soltanto il turno di notte, altre soltanto il turno di giorno e via dicendo”.

E poi, aggiunge Gianni Palazzo, “questi lavoratori sono stati assunti mediante un contratto full time, eppure vengono retribuiti ad ore, con il risultato che non riescono a raggiungere il tempo pieno e la loro busta paga è ben più leggera”.

I sindacati nel corso della mattinata sono stati accolti dai vertici della Prefettura che si è impegnata a convocare i referenti dell’azienda, della Asl insieme ai rappresentanti delle parti sociali. Al prefetto Cisal ha anche rivolto una richiesta precisa, come sottolinea il segretario generale Vito Perrone: “Abbiamo chiesto al prefetto di vigilare perché altre persone sull’appalto dei presidi ospedalieri della Asl oltre a quelle regolarmente impiegate dall’azienda”.

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