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Martedì, 16 Aprile 2024
Economia

Qualità della vita, Lecce retrocede di cinque posizioni

La città di Lecce scivola all'88esimo posto nella classifica vita delle province italiane stilata come ogni anno dal quotidiano economico "Il Sole 24 ore", ma resta sempre la prima in tutta la Puglia

Meno cinque posizioni rispetto al 2007. La città di Lecce scivola all'88esimo posto nella classifica sulla qualità della vita delle province italiane stilata come ogni anno dal quotidiano economico "Il Sole 24 ore". Un piccolo passo indietro per il capoluogo salentino che comunque non intacca la leadership regionale. La città del barocco, infatti, anticipa di un gradino Brindisi, mentre in coda alla classifica tra le ultime dieci città compaiono il capoluogo di regione, Taranto e Foggia, anello debole della catena. In totale, la città di Lecce ha collezionato 424 punti, dato che emerge dall'analisi di una sequela di dati statistici elaborati in 36 classifiche; dal reddito all'occupazione, dalla natalità alla sanità, dai reati alle opportunità per il tempo libero.

Spulciando i numeri sul rendimento di Lecce alle singole voci, emerge un ritratto più chiaro sulle "condizioni di salute generali" del capoluogo salentino; sei macroaree tematiche per provare a leggere la realtà cittadina suddivise in 36 indicatori che costituiscono le fondamenta dell'indagine. Per tenore di vita, i cittadini leccesi si attestano in coda alla classifica occupando il 96esimo posto. Tra gli indicatori emerge un dato non propriamente lusinghiero. Per i dati elaborati il prodotto interno loro per abitante in euro nel 2007 è il quart'ultimo su scala nazionale.

Le note negative giungono anche dal sottosettore dei servizi e dell'ambiente, in cui Lecce si attesta in 96esima posizione. Non fotografa una situazione migliore neanche la macroarea Affari e Lavoro. La città del barocco è ferma al gradino numero 93. Le risorse economiche destinate al comparto della vita sociale hanno invece registrato un sostanziale incremento rispetto al 2007 e Lecce sale al 77esimo posto. Le note positive arrivano alla voce sicurezza; gli indici presi in considerazione tributano al capoluogo salentino un sontuoso tredicesimo posto nella speciale "hit parade" e il primato tra i capoluoghi pugliesi. In particolare spicca il dato sui borseggi e scippi ogni 100mila abitanti. Per questo indicatore Lecce è la quinta città d'Italia. nella classifica generale la medaglia d'oro spetta ad Aosta, mentre Caltanissetta è in coda alla classifica.

Per l'editoriale di Carlo Carboni, emerge un'italia spaccata a metà. Le lunghe distanze tra i locomotori di testa e le carrozze di coda confermano che i dati medi italiani descrivono un Paese medio che non esiste. Esistono piuttosto due Italie, attualmente differenti per regolazione sociale: mentre il Centro-Nord appare integrato e omogeneo all'Europa continentale, il Mezzogiorno ha un reddito pro-capite medio ormai raggiunto da quelli ungherese e slovacco.

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