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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

"Quelli del sì": dalla statale 275 a Tap, la posizione di Confartigianato imprese Lecce

Oggi quasi duemila piccole imprese si sono riunite a Milano sotto le bandiere di Confartigianato per dire sì allo sviluppo dell’Italia. Da tutto il Paese, i piccoli imprenditori hanno raggiunto il capoluogo lombardo per mandare un messaggio chiaro e positivo

MILANO - Oggi quasi duemila piccole imprese si sono riunite a Milano sotto le bandiere di Confartigianato per dire sì allo sviluppo dell’Italia. Da tutto il Paese, i piccoli imprenditori hanno raggiunto il capoluogo lombardo per mandare un messaggio chiaro e positivo: siamo ‘Quelli del sì’ che vogliono mandare avanti l’Italia in Europa e nel mondo, siamo quelli che, dopo gli immani sforzi per uscire dalla crisi, vogliono continuare a produrre ‘valore artigiano’ e a rimanere nel gruppo di testa delle imprese competitive europee.

“Il mondo produttivo rappresentato per il 98 per cento da artigiani, micro e piccoli imprenditori – ribadisce il presidente di Confartigianato Imprese Lecce, Luigi Derniolo - vuole continuare a fare grande l’Italia, a creare reddito, occupazione, benessere economico e sociale. Perché lo sviluppo delle imprese è lo sviluppo del Paese“.

"Sì, quindi, ad efficaci collegamenti nazionali e internazionali, per far viaggiare le persone e le merci: sì, nel Salento, all’alta velocità da pochissimo conquistata, alla statale 275 per la quale ancora subiamo un’insopportabile attesa, alla Tap quale investimento strategico, al potenziamento di porti ed aeroporti che possano agevolare gli investimenti delle imprese che internazionalizzano, alle reti e connessioni per il trasferimento dei dati e della conoscenza, ad una pubblica amministrazione che funzioni e sia attenta alle esigenze dei cittadini, a un mercato del lavoro che valorizzi il merito e le competenze incrociando le necessità competitive delle imprese, ad una giustizia civile rapida ed efficiente".

"Alcune delle misure prese dal governo come la deduzione dell’Imu sui capannoni, la revisione del Sistri e del Codice degli appalti, lo sconto sui contributi Inail e le detrazioni sulla formazione 4.0 sono i primi passi per rilanciare la crescita dell’Italia nel contesto europeo. L’Europa è e deve rimanere l’ambito operativo del nostro Paese, scongiurando procedure di infrazione. Del pari, consentire agli enti locali di incrementare gli investimenti in piccole opere, per evitare i cedimenti negli istituti scolastici, i ricorrenti incidenti stradali, i crolli di edifici dovuti alla mancanza di misure per il rischio idrogeologico, permetterebbe un incremento della produttività delle imprese portando evidentemente al miglioramento dell’economia territoriale e, soprattutto, all’aumento della sicurezza e della qualità della vita dei cittadini. Cittadini che non hanno bisogno ancora di strumenti assistenzialistici, ma di poter vedere realizzata la propria personalità attraverso il lavoro, garantendo accessibilità allo stesso e misure di conciliazione con la vita familiare".

"Sì, quindi, a politiche di crescita, sì allo sviluppo del Paese e di ciascun territorio che ne fa parte e che con le proprie peculiarità contribuisce a rendere l’Italia grande. Sì, per tutti gli artigiani e i piccoli imprenditori che quotidianamente non mollano e con passione contribuiscono a costruire il futuro del Bel Paese”.

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