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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Caos Regionale 8. La trappola burocratica gioca con le speranze dei lavoratori

I sindacati Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil definiscono la decisione di interrompere i lavori "incomprensibile". "Enorme disagio per gli operai che sono ritornati in cassa integrazione. La vicenda ritorna nelle aule giudiziarie"

LECCE - La storia infinita della strada regionale 8 (Lecce, San Foca) continua, all’insegna dei colpi di scena burocratici che fanno tribolare gli operai. Ruspe al lavoro dopo anni d’attesa, infrastruttura costata 55 milioni di euro, cantierizzata dopo due interi decenni grazie al parere favorevole del Tar e pochissimi mesi dopo lo stop. Improvviso, a ridosso di Ferragosto e la guerra delle carte bollate sembra essere appena ricominciata.

La notizia ha disorientato, non poco, le organizzazioni sindacali che avevano da tempo registrato il parere favorevole da parte delle istituzioni, in primis dall’amministrazione comunale di Vernole. Per non parlare degli operai della ditta Leadri che, dopo la lunga agonia della cassa integrazione e l’incognita del lavoro che sembrava non dovesse ricominciare mai, avevano appena fatto in tempo a rientrare in servizio e già si sono ritrovati fermi, con la nuova copertura degli ammortizzatori sociali ordinari.

Assunta la volontà politica, ci si trova ora davanti a “un’incomprensibile” decisione tecnica di bloccare dei lavori che sono ormai in fase avanzata, richiesta dall’Ufficio di Vernole con apposita ordinanza. “Una decisione che riporta tutto in cima a montagne di faldoni dei tribunali e degli uffici istituzionali”, spiegano i segretari di Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, rispettivamente Paola Esposito, Donato Congedo e Alessio Colella.

“Quella che noi chiamiamo trappola burocratica ha un significato però molto concreto per oltre 80 lavoratori – spiegano i tre sindacalisti - : significa scoprire da un giorno all’altro di essere stati rispediti a casa, significa non avere idea di quando si potranno riprendere le attività, significa non sapere quale futuro attende le proprie famiglie una volta scaduti gli ammortizzatori sociali (attivata il 1° febbraio 2013 la Cig ordinaria scadrà il 31 gennaio 2014), unico sostegno al reddito che tiene a galla sogni e speranze delle persone”.

“Nel rispetto delle prerogative di ciascuno, auspichiamo, quanto meno, che ogni chiarimento sia risolto nel più breve tempo possibile, perché ogni rinvio è tempo sottratto a persone che altro non vogliono che tornare a lavorare e dare una prospettiva di vita alle proprie famiglie”, conclude il duro messaggio che i sindacati di categoria hanno voluto trasmettere, unitariamente.   

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