rotate-mobile
Economia

Report sul mercato del lavoro, la crisi morde in tutta la provincia

L'assessorato provinciale al Lavoro diffonde i dati sul mercato del lavoro per il primo trimestre 2012 che evidenziano calo occupazionale e una sofferenza generale per tutti i settori produttivi. Per i giovani, contratti precari

 

LECCE - L’assessorato alle politiche del Lavoro della Provincia di Lecce pubblica il primo “report 2012”, prodotto dall’Osservatorio del mercato del lavoro (Oml) della Provincia, in collaborazione con Formez, che riporta i dati relativi relativi ai primi tre mesi del nuovo anno.

Secondo l’assessore al ramo, Ernesto Toma si tratta di informazioni utili a dirigere efficacemente le politiche attive del lavoro: “Un valido piano di politiche del lavoro non deve solo condurre le risorse umane del nostro territorio attraverso la crisi, ma deve anche salvaguardare le capacità produttive e professionali e la competitività. Integrazione delle risorse e complementarietà delle opportunità consentiranno di affrontare le diversificate problematiche dei lavoratori, dando loro nuove opportunità. Per far ciò è imprescindibile una formazione che accompagna il lavoratore durante l’intero percorso lavorativo”.

Come già emerso dai precedenti report, l’acuirsi della crisi economica ha prodotto un netto calo occupazionale e un forte ricorso agli strumenti di lavoro flessibile: il contratti a tempo determinato hanno durata media di 5 mesi e addirittura il 50 percento non va oltre il mese e mezzo.

Il numero di avviamenti al lavoro risulta in aumento, rispetto al quinquennio precedente: tale aumento è però annullato dal numero di cessazioni che determina un saldo negativo. Il bilancio occupazionale risulta negativo (-1.815 contratti), distribuito tra tutti i settori, sebbene l’agricoltura, il turismo e l’istruzione, tradizionalmente legati a fenomeni di stagionalità, riportino un saldo positivo. Particolarmente in sofferenza sembrano essere, invece, i settori dei servizi, delle costruzioni e del commercio.

Tale situazione di sofferenza del sistema economico è avvalorata dai dati sull’accesso alla cassa integrazione guadagni (Cig).

La lettura dei fenomeni territoriali porta anche alla luce il fenomeno, ben noto, della marcata differenza tra uomini e donne che risulta particolarmente evidente nelle fasce giovanili: lo scarto tra numero di avviamenti tra gli uomini e le donne è pari al 14 percento, nella fascia 20-24.

Le previsioni occupazionali e i dati reali dimostrano una particolare attenzione alla condizione giovanile, con un buon tasso di assunzione degli under 30, anche se che la tipologia di rapporti contrattuali è sempre più di natura flessibile o a tempo determinato. Solo in una percentuale limitata di casi, poi, questi rapporti si trasformano in contratti stabili a tempo indeterminato. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Report sul mercato del lavoro, la crisi morde in tutta la provincia

LeccePrima è in caricamento