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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Rincari sulle caldaie? Il Codacons interpella il Tar

E' stato segnalato un rincaro sui controlli delle caldaie di cinque euro. Una stangata per il Codacons che non avrebbe ragion d'essere. Gli avvocati Sturdà e Carpentieri impugnano il provvedimento

Dopo anni di battaglie, dopo che lo Stato ha modificato la legge sui controlli sugli impianti termici (trasformandone la finalità da limitazione dell'inquinamento atmosferico a limitazione dei consumi energetici), dopo che per anni il Comune si è fatto scudo dei lavoratori socialmente utili per giustificare le tariffe più alte d'Italia, siamo punto e a capo. La denuncia arriva dal Codacons che segnala come senza aver preventivamente consultato nessuno, il Comune ha approvato il nuovo regolamento per i controlli sugli impianti termici, di fatto ricalcando, salvo lievi modifiche quello esistente.

La Giunta ha approvato le tariffe per i controlli, aumentandole da 21 a quasi 26 euro per gli impianti sotto i 35 Kw, ponendole a base della gara per l'affidamento del servizio. E questa gara, naturalmente, non sarà fatta in modo da essere economicamente più vantaggiosa per il cittadino (cioè scegliendo il criterio del massimo ribasso delle tariffe) ma in modo da essere economicamente più vantaggiosa per l'impresa che vincerà la gara. A tutto questo, ancora una volta Codacons e Federconsumatori si sono ribellate e, col patrocinio degli avvocati Caterina Sturdà e Luisa Carpentieri, hanno impugnato per l'ennesima volta le tariffe approvate dal Comune, in particolare la delibera della giunta comunale di Lecce del 12 dicembre 2007. Con le competenze in materia di controllo degli impianti termici affidate alle Regioni ed alle Province autonome, la Regione Puglia ha individuato nei Comuni sopra i 40.000 abitanti e nelle Province le Autorità competenti per le attività di ispezione degli impianti termici.

Ecco perchè il Comune di Lecce ha approvato le nuove tariffe per il controllo degli impianti termici nel territorio comunale, senza però mai attuarle. Gli avvocati Carpentieri e Sturdà chiedono al Tar di annullare gli atti impugnati, con una vittoria per i consumatori in termini di spese, diritti ed onorari.

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