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Strutture balneari e tutela delle coste: un gruppo studierà una soluzione unica

In prefettura gli esponenti delle associazioni hanno lamentato scarsa chiarezza nell’applicazione delle normative e poca uniformità fra direttive della Soprintendenza e decisioni di Tar e Consiglio di Stato. Al vaglio ora la possibilità di creare una griglia chiara sulle strutture amovibili

LECCE - Rimozione delle strutture per la balneazione, che fare? Come spesso accade in Italia, non è mai ben chiara l’applicazione delle normative (siano esse nazionali o regionali) e questo non fa che generare confusione, attriti, divergenza nelle soluzioni e malcontento.

I rappresentanti delle associazioni di categoria, riunite oggi in Prefettura, hanno apertamente lamentato poca uniformità nella disciplina. In altre parole, spesso non vi sarebbe convergenza fra direttive della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, e decisioni assunte da Tar e Consiglio di Stato, sempre più sommersi di ricorsi.

Il sovrintendente Francesco Canestrini, presente a sua volta negli uffici territoriali di governo di via XXV Luglio, dal canto suo non ha potuto fare altro che replicare quanto importante sia la tutela del paesaggio costiero, spesso abbruttito, se non addirittura leso da strutture non idonee. In buona sostanza, è necessario trovare oggi più che mai una sintesi fa il sacrosanto diritto di gestire un’attività commerciale e il dovere di preservare l’ambiente, secondo quanto previsto dal codice dei Beni culturali e dalla legislazione regionale in materia.

Alla riunione, convocata dal prefetto Giuliana Perrotta proprio su richiesta delle associazioni di categoria dei titolari degli stabilimenti balneari del Salento, oltre al sovrintendente, hanno partecipato anche i rappresentanti di assessorato al Bilancio, demanio e patrimonio, Anci Puglia e sezione turismo di Confindustria.

Dopo l’esposizione delle varie opinioni, il prefetto ha proposto di individuare misure e strumenti condivisi, stabilendo di costituire un gruppo di lavoro composto da rappresentanti della Regione Puglia, della Soprintendenza ai Beni culturali e paesaggistici e dell’Anci Puglia. Il compito sarà d’individuare una griglia di prescrizioni operative destinate proprio ai titolari degli stabilimenti balneari.

Questo proprio per affrontare in maniera univoca il problema riguardante il mantenimento, per l’intero anno, di strutture per lo svolgimento di attività collaterali alla balneazione. Se lo studio dovesse terminare in tempi ragionevoli, non è eslcuso che le determinazioni possano essere già applicate nell’anno in corso. Le associazioni di categoria del settore balneare, dal canto loro, si impegneranno a redigere un’ulteriore griglia operativa, che sarà comparata per individuarne una definitiva.

Le associazioni si sono inoltre impegnate a far sottoscrivere ai propri affiliati la rimozione immediata delle strutture superflue per il periodo invernale, in attesa che si arrivi finalmente a una soluzione condivisa. 

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