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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cinema

Terzapagina. “Alabama Monroe”, dal cuore dell’Europa un film da non perdere

Sul grande schermo l'ultima fatica del belga Felix Van Groeningen che ha conteso a Paolo Sorrentino l'Oscar come miglior film straniero del 2013. Una storia d'amore e dolore senza retorica. Interpreti eccezionali, musica sorprendente

LECCE – I detrattori de La grande bellezza di Paolo Sorrentino dovrebbero essere obbligati a vedere Alabama Monroe di Felix Van Groeningen per comprendere quanto meritato e sudato sia stato il premio Oscar come miglior film straniero. Il lungometraggio del regista belga è stato, infatti, il più insidioso avversario della pellicola italiana.

Uscito a fine del 2012 con il titolo originale di Broken Circle Breakdown, il film è arrivato nelle sale italiane proprio in occasione della Festa del cinema (prezzi ridotti), promossa per favorire l’accesso del pubblico alle sale cinematografiche. Esteticamente notevole, musicalmente sorprendente, intenso e drammatico dal punto di vista narrativo, ma costruito per non cedere alla tentazione della retorica, Alabama Monroe è senza dubbio una delle migliori produzioni europee almeno dell’ultimo decennio.

Il film racconta la nascita e la dissoluzione di una storia d’amore tra Elise, tatuatrice, e Didier, musicista, attorno alla sfortunata parabola esistenziale della figlia Maybelle. L’elaborazione del dolore diventa l’elemento scardinante di una felicità apparentemente inattaccabile ma che invece implode nella polarizzazione di una dialettica morale alla fine irriducibile - razionale senza sbavature lui, spirituale e a suo modo religiosa lei – e che finisce per cancellare la poderosa forza di attrazione fisica che unisce i due nella cornice a prima vista hippie della loro convivenza.

La trama, che gioca su un’azione di rimando tra sentimenti opposti grazie all’alternanza tra la linea del presente (dolore) e quella del passato (spensieratezza), poggia su recitazione sontuosa dei protagonisti, Verle Baetens e Johan Heldenberg (autore dell’omonima sceneggiatura teatrale dalla quale il film è stato tratto) e della piccola Nell Cattrysse (un talento assoluto) e sulla colonna sonora fondata sul bluegrass, genere musicale popolare che riporta nel cuore dell’Europa un pezzo di cultura degli Stati Uniti (ma nata dalle tradizioni anglosassoni). Una scelta per niente esotica, dal momento che si tratta di uno spaccato autentico della vita del protagonista.

C’è forma ma anche tanta sostanza, insomma, in questo capolavoro di Felix Van Groeningen, 37enne di Gent. Un film da vedere assolutamente.

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