Emma Parmigiani, Ludovica Rana e Maddalena Giacopuzzi: un trio per Sfere Sonore
Sabato 16 Febbraio alle ore 19:00 presso le sale del Palazzo Marchesale di Arnesano prenderemo parte ad un altro appuntamento della Stagione Concertistica Sfere Sonore.
Le protagoniste di questa serata di musica al femminile saranno Emma Parmigiani al violino, Ludovica Rana al violoncello e Maddalena Giacopuzzi al pianoforte e si esibiranno per noi in un intenso programma con musiche di J. Brahms e L. V. Beethoven.
Queste giovanissime artiste hanno già una lodevole carriera alle loro spalle. Emma Parmigiani, diplomata in violino con il massimo dei voti, lode e menzione speciale al Conservatorio “A. Boito” di Parma, nel 2014 ha esordito a Vienna su invito della Universität für Musik und darstellende Kunst, alla sala Haydn e in ambito cameristico ha eseguito, tra gli altri, l’Ottetto op. 20 di Mendelssohn a fianco di Kolja Lessing e Yves Savary.
Ludovica Rana, diplomata con il massimo dei voti all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nel Corso di Perfezionamento di Musica da Camera, ha vinto numerosi premi in concorsi nazionali e internazionali tra cui il primo premio all’International Music Competition 'Vienna' Grand Prize Virtuoso nel 2016 e il “Young Virtuoso Award” al 1th Manhattan International Music Competition di New York. Maddalena Giacopuzzi, dopo il diploma al Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona, ha concluso il corso triennale di Alto Perfezionamento all’Accademia Nazionale di S. Cecilia a Roma diplomandosi col massimo dei voti sotto la guida del M° Benedetto Lupo, ha avuto numerosi riconoscimenti in ambito nazionale e internazionale e si è esibita come solista con numerose orchestre tra cui l'Orchestra dell'Arena di Verona e l'Orquestra Sinfonica del Estado de México.
Il programma prevede il Trio per archi e pianoforte n. 5 in re maggiore op. 70 n.1 di Beethoven anche noto come il trio de I fantasmi e il Trio in si maggiore per archi e pianoforte op. 8 di Brahms.
Scritti nel 1808 i due trii dell'op. 70 furono dedicati da Beethoven all'amica contessa Anne Marie Erdòdy. Quello che ascolteremo questa sera ha finito per essere denominato Trio dei fantasmi sia per l'atmosfera demoniaca da cui sarebbe animato, soprattutto nel secondo movimento, sia perché il tema è il medesimo appuntato da Beethoven per un coro di streghe da inserire in un «Macbeth» su testo di Collin mai portato a termine (Bruno Cagli). Al centro della composizione sta il celebre largo, basato sulla ripetizione di due elementi strutturali che creano effetti timbrici del tutto nuovi nella letteratura del tempo.
L’op. 101 di Brahms si staglia come un capolavoro assoluto, non solo nell’ambito dei trii, per i contenuti musicali potenti ed efficaci, l'originalità dell'invenzione, il piglio energico di stampo beethoveniano e lo struggente lirismo di alcuni passaggi. Clara Schumann lo commentò così nel suo diario: «... Che lavoro! Assolutamente geniale per passione, forza di idee, grazia e poesia! Prima d'ora nessun'altra opera di Brahms mi ha tanto trascinato... Stasera sono felice come non lo ero da tempo». (Carlo Franceschi De Marchi)
Ancora una volta vi diamo appuntamento ad Arnesano con la Stagione Concertistica firmata Ludovica Rana.
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