Roberto Cotroneo a Taviano per presentare "Niente di personale"
Continuano gli incontri con l’autore organizzati dalle associazioni culturali “Vittorio Bachelet” e “La Piazza”. Dopo la testimonianza coraggiosa del giornalista siciliano Paolo Borrometi, a Taviano a gennaio per promuovere il suo “Un morto ogni tanto”, questa volta è il turno di Roberto Cotroneo e del suo ultimo lavoro “Niente di Peronale”.
Cotroneo, a lungo capo delle pagine culturali de L’Espresso e oggi al Corriere della Sera, sarà a Taviano il prossimo 16 febbraio alle 16.30, presso la sala Bachelet, in via Immacolata 16.
A dialogare con l’autore Marta Mercurio, docente di lettere. Coordinerà l’incontro Antonio Pasca dell’associazione La Piazza.
Il libro. Uno scrittore che ha lavorato a lungo nel mondo dei giornali e della cultura si accorge d’un tratto, come per una strana epifania, di essere stato negli ultimi trent’anni il testimone di un tempo ormai perduto.
Perché è scomparso il mondo di Moravia e Calvino, di Fellini e Sciascia? E il grande giornalismo, e l’anima delle case editrici? Decide quindi di ricostruire il motivo per cui tutto questo è accaduto. Attraverso una scrittura densa e il confronto con personaggi un tempo importanti e oggi quasi ai margini del mondo culturale prova a raccontare la fine di un’epoca.
Tutto avviene in una Roma rarefatta e logora, che assiste indifferente al mutare delle cose. Così un universo sfuggente eppure nitido torna a vivere negli occhi e nel ricordo del protagonista che non può sottrarsi alla bellezza che ha conosciuto, né fare a meno di pesarla al netto di quello che oggi vede attorno a sé: un matrimonio in crisi, una metropoli che non lo incanta più, dei segreti di famiglia che tornano a farsi avanti, la minaccia di una follia incombente, dei fantasmi che la abitano.
Un romanzo che è un atto d’accusa stringente e radicale, la fotografia di quello che siamo diventati. L’inno a un tempo perduto, a un tempo cristallizzato e rivendicato: la storia e lo sguardo di un uomo capace di passione, indignazione, ironia, che fa del narrare invettiva e resistenza, perché la memoria a volte è l’unica chiave per salvare il futuro.
Roberto Cotroneo è un romanziere, un critico, un saggista e un fotografo. Tra i protagonisti della vita culturale italiana di questi trent’anni è stato per oltre un decennio a capo delle pagine culturali dell’Espresso. Oggi scrive per il Corriere della Sera.
Ha pubblicato i romanzi: Presto con fuoco (1995), Otranto (1997), L’età perfetta (1999), Per un attimo immenso ho dimenticato il mio nome (2002), Questo amore (2006), Il vento dell’odio (2008), E nemmeno un rimpianto (2011), Betty (2013). Tra i saggi: Se una mattina d’estate un bambino (1994), Eco: due o tre cose che so di lui (2002), Chiedimi chi erano i Beatles (2003), Il sogno di scrivere (2014), Lo sguardo rovesciato (2015), L’invenzione di Caravaggio (2018) e il libro fotografico: Genius Loci (2017)