"Era partito per fare la guerra" di Mirko Grasso
Martedì 14 luglio alle 19.30 presso l’atrio di Palazzo Marchesale a Galatone (Lecce) Kurumuny presenta il nuovo libro di Mirko Grasso, Era partito per fare la guerra (2020).
L’evento apre il cartellone dell’Estate Galatea 2020 organizzata dal Comune di Galatone in collaborazione con le associazioni del territorio. Dialogano con l’autore il sindaco di Galatone Flavio Filoni, l’architetto e scrittore Giuseppe Resta e la professoressa Giulia Santi. La serata è ad ingresso gratuito, per prenotare il proprio posto si può chiamare ai numeri 0833.864900 - 329.1688899 -366.6310075. L’evento sarà trasmesso anche in diretta sulla pagina Facebook del Comune di Galatone.
Con questo testo, introdotto da una premessa di Goffredo Fofi, Mirko Grasso torna a indagare le storie segrete che cuciono la Storia di tutti, le memorie che non trovano posto nei libri ma scrivono la vita delle famiglie e delle generazioni. Un racconto a metà tra memoir autobiografico e saggio storico, esito di una ricerca personale sulle tracce del prozio dell’autore, Mario, disperso in Russia come tanti giovani italiani durante la seconda guerra mondiale. Tra domande, riscontri e tentavi andati a vuoto, Mirko Grasso ricostruisce così un puzzle di volti e fatti, ragioni e sentimenti che travalicano la singola vicenda biografica.
«Pian piano mi rendevo conto che l’indagine che avevo fatto partire diveniva per tutti ricerca delle proprie origini, delle proprie radici, della propria identità» (Mirko Grasso).
«In ogni paese, in ogni contrada deve esserci un cimitero, come a Spoon River, in cui trovano posto i dimenticati dalla Storia, quelli che la Storia ha maltrattato e cancellato, ed è per loro che si deve continuare a lottare» (Goffredo Fofi).
Con questo lavoro l’autore conferma l’interesse per le storie preziose e dimenticate, che con Kurumuny ha portato avanti negli anni a cominciare dal lavoro di riscoperta del documentario di Cecilia Mangini e Pier Paolo Pasolini sui rituali del lutto nel Salento, da cui è nato “Stendalì, canti e immagini della morte nella Grecìa Salentina" (Kurumuny 2005).