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Cultura

Incontro con la scrittrice Chiara Valerio

Sabato presso l'istituto Salvemini di Alessano la scrittrice Chiara Valerio incontrerà gli studenti presentando il suo ultimo libro

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccePrima

Nuovo appuntamento all'IISS "G. Salvemini" di Alessano (LE) per "Dialoghi d'autore", progetto curato dalla professoressa Valeria Bisanti e nato con lo scopo di sensibilizzare gli studenti alla lettura di opere di autori contemporanei e di quelli dell'ultima generazione. Protagonista del prossimo appuntamento sarà Chiara Valerio, scrittrice dalla formazione assolutamente originale e autrice del libro "Storia umana della matematica" (Einaudi, 2016), che sabato dialogherà con gli alunni del liceo scientifico (opzione scienze applicate) a partire dalle ore 11.00. L'autrice racconterà la seduzione della più inafferrabile delle scienze esatte: una storia avvincente e vertiginosa attraverso le vite di sette matematici, sei veri e uno finto.

La matematica vissuta dai suoi protagonisti è un percorso avventuroso, a tratti intrigante e persino tenero. Intreccia arte, geografia narrativa, filosofia, in una trama che si dipana a partire dagli occhi incantati di una bambina curiosa che all'amore per la matematica affiancherà presto quello per la letteratura. "Un incontro che si preannuncia davvero importante - osserva la Dirigente prof.ssa Chiara Vantaggiato - per i nostri ragazzi del Liceo perché in questo dialogo la scrittrice, ripercorrerà la sua poetica e l'incastro apparentemente impossibile tra scienza e letteratura, numeri e alfabeto.

I matematici, sembra dirci Chiara Valerio, sono uomini come tutti gli altri, alle prese con un talento precoce, solitario ed imperativo. Così le loro grandi scoperte sono anche vicende di padri e figli, balistica e cibernetica, amori e fallimenti, ostinazione e fortuna". La matematica non vive solo di apriorismi razionalistici ma nasce dalle storie di chi la matematica la costruisce e, perchè no, la inventa. Ma il libro non è solo questo: è anche un racconto autobiografico, in cui l'autrice ripercorre il proprio rapporto con la matematica. Un rapporto non convenzionale, perché Chiara Valerio ha una laurea e un dottorato in matematica. Ma poi è tornata alla sua vera vocazione letteraria, che era stata frustrata da un evento traumatico: il fallimento all'esame di ammissione alla classe di lettere della Scuola Normale di Pisa. Lei stessa dichiara di essere stata fin da adolescente una lettrice onnivora, e lo dimostra mediante le numerose citazioni, spesso di scrittori che non hanno nulla a che vedere con la matematica.

Del resto Chiara Valerio della matematica ha avuto, sin da piccola, una visione privilegiata non solo per gli stimoli ricevuti dal padre, fisico, ma anche per la sua straordinaria capacità percettiva. "È così che argomenti apparentemente banali come le rotaie del treno, l'asciugacapelli, il gioco del lotto o il lancio di un gatto dal balcone -concludono i docenti Valeria Bisanti e Antonio Pantaleo- forniranno ai ragazzi spunti per approdare alle geometrie non euclidea e quadridimensionale, al calcolo delle probabilità, alla balistica. Chiara Valerio dimostrerà come ragione e sentimento, irrazionale e razionale, reale e immaginario non siano concetti opposti ma possibilità dell'essere o dell'essere 'altrimenti'. La matematizzazione del reale, la capacità di calcolare il mondo, non è solo un canone interpretativo che ci conduce sulla soglia del limite, perchè quando la matematica diventa discreta attraversa i confini, le epoche storiche e le generazioni".

La matematica nasce perché gli esseri umani sono fatti della stessa sostanza di cui è fatto il tempo, hanno il bisogno di misurarlo, di stabilire un prima un dopo. E per segnare il tempo si sono perciò inventati i numeri: allineare sassolini uno dietro l'altro, annodare un filo, stabilire una successione. La matematica diventa allora una forma di immaginazione che educa all'invisibile, e, ripercorrere le vite di chi ha così esercitato la fantasia, permette di capire quella grammatica che descrive e costruisce il mondo ricordandoci costantemente che siamo umani.

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