Common dust: rassegna di arte urbana alle Manifatture Knos
Martedì 26 luglio, le Manifatture Knos saranno invase da street artists, writers, break dancers e skaters che daranno vita a COMMON DUST – laboratorio d’arte urbana a base di colori, musica e danze, che si svolgerà nel parcheggio delle Knos. In serata l’inaugurazione della rassegna K-Way, dedicata alle opere inedite dei writers.
L’arte contemporanea ammette diversi modi per esprimersi. Tra questi il writing e la street art, in una società fortemente urbanizzata, rappresentano un modo per riappropriarsi della città e delle periferie che improvvisamente si trasformano in gallerie d’arte a cielo aperto. Le pareti che delimitano i confini esterni del Knos sono già state interessate da questo processo quasi un anno fa, quando, in occasione dello Street Art Day, il parcheggio del Knos si è trasformato in un luogo brulicante di bombolette spray e musica hip-hop. Per non perdere le buone abitudini, quest’anno si è deciso di rinnovare l’appuntamento con una nuova formula. Da mattina fino a sera, varie crew leccesi e artisti provenienti da tutta la Puglia daranno vita a performance e opere che imbratteranno muri e asfalto a ritmo di funk e hip-hop. Ospiti d’eccezione Caktus e Maria, duo di street artist proveniente dal foggiano, ormai conosciuto a livello nazionale ed internazionale. In mattinata, durante i lavori, si terrà un workshop di break dance dedicato a bambini e ragazzi che, sotto la guida di breakers professionisti, muoveranno i primi passi sull’asfalto del Knos. In serata la proiezione di una selezione di corti che raccontano il mondo della street art e dei graffiti da vari punti di vista: video cult e chicche dello scenario urbano contemporaneo, da Blu a Zedz, passando per il progetto Favela Painting, gli attacchi ai manifesti pubblicitari di Zevs, il bestiario di Ericailcane e tanto altro.
COMMON DUST sarà anche l’occasione per inaugurare la rassegna “K-Way”, pensata per raccogliere e dare visibilità alle opere domestiche e inedite degli street artists. Street artists e writers sono soliti usare la città come tela bianca da dipingere: le strade, le aree dismesse nelle periferie, i vagoni dei treni, sono spazi da recuperare, da ripristinare e far rivivere attraverso i colori, le icone e i lettering, in una battaglia di nomi, segni e stili che invadono le città di tutto il mondo. La loro arte è accessibile a tutti, ben visibile alla luce del giorno, non richiede un biglietto d’ingresso e solitamente non è collezionata in spazi privati. Risiede negli spazi anonimi della città e rimane quotidianamente sotto gli occhi di tutti. L’artista che produce queste forme d’arte accumula bozze, sketches, prototipi e materiali di scarto su cui esercita il suo estro. Spesso produce opere altre che, pur essendo stilisticamente collegate alle espressioni artistiche realizzate in strada, risultano artefatti che vivono autonomamente, solitamente relegati negli atelier e nelle stanze degli artisti o peggio ancora abbandonate in soffitte, magazzini o garage. K-Way nasce dalla volontà di indagare questo mondo parallelo, tirando fuori queste opere dagli angusti spazi in cui sono confinate, per ridare loro nuova vita e nuova dignità.
Il primo protagonista della rassegna si chiama Paulo Mucka, aka HALF. Collabora con la CAT crew da più di 6 anni. Il suo atelier è collocato all’interno delle Manifatture Knos e ha le sembianze di un “Merzbau”, fatto di bombolette, colori ad olio, tele, pezzi di cartone, animali di pezza e oggetti vari recuperati dalla strada. Sulla sua scrivania campeggia una collezione di tags dei vari artisti che negli anni sono passati dalle Manifatture Knos, appartenenti soprattutto alle crew locali.
Paulo ha 31 anni ed è cresciuto a pane e bombolette per le strade di Lecce, spostandosi spesso verso zone più periferiche. Il suo alter-ego è una mucca, che popola le strade leccesi e spazi degradati da più di 10 anni. È per lui simbolo di protesta contro tutta la filiera dello sfruttamento animale, dalle sperimentazioni da laboratorio alla produzione di carne in scatola. I luoghi che ha frequentato sono fonte d’ispirazione per molti dei suoi lavori “privati”, quelli conosciuti solo dai suoi amici più fidati. Il suo bestiario di strada pian piano ha iniziato a popolare queste opere più intime, dando forma a nuove sperimentazioni che combinano diversi media: la fotografia si unisce alla pittura e viceversa, il prodotto seriale viene arricchito dall’unicità del gesto, i due mondi si combinano dando forma ad immaginari fiabeschi sparsi tra la riserva naturale Le Cesine e la periferia leccese.La sua mostra verrà inaugurata martedì 26 luglio alle 19:00 e sarà visitabile fino al 30 luglio.