“Il paese della rosa peonia”, Federica Murgia presenta il suo libro
lI 2 febbraio, presso la sala letteraria "Mino Carbone" della libreria Adriatica di Lecce, alle ore 17.00, verrà presentato il libro "Il paese della rosa peonia" "Sa 'idda de s'orrosa ' e padenti" di Federica Murgia. Introduce la presentazione Daniela Mazzotta, responsabile della libreria, e dialoga con l'autrice Maurizio Nocera, bibliofilo e scrittore. Modera Antonietta Fulvio, direttore responsabile di "Arte e Luoghi". Durante l'incontro saranno offerti ai presenti tè e pasticcini tipici della Sardegna.
Il libro offre uno spaccato del mondo contadino sardo, con le sue tradizioni che ancora resistono come buone pratiche su cui si innerva un forte senso della comunità. Quattro racconti introdotti da una breve presentazione dei protagonisti, in primis, il paesaggio che è parte della memoria non solo individuale ma collettiva e diventa un tassello unico e insostituibile. Il paese della rosa peonia - o come si dice in sardo Sa 'idda de s'orrosa ' e padenti - non è solo il luogo geografico racchiuso tra il Gennargentu e il greto del Flumendosa, territorio dalla bellezza straordinaria con un patrimonio naturalistico tale da aver dato vita al primo Ecomuseo della Sardegna.
É soprattutto una dimensione dell'anima dove l'amore per la famiglia include quello per la propria terra, compresi gli esseri vegetali e animali che la popolano. E per il lavoro, tramandato di padre in figlio, che è la preghiera più bella che si possa recitare perciò la fatica nei campi e nei pascoli non è vissuta come un sacrificio bensì come un dono che rende felici e liberi.
"Racconti di un mondo arcaico, lontano, del buon tempo antico, intrisi di fascino, di gioia di vivere e di spensieratezza: il mondo dei bambini. - si legge nella prefazione del genealogista Pino Ledda. Accanto a questo mondo, però, esiste il mondo dei grandi fatto di sofferenze, di privazioni, d'invidia e di cattiveria. Due mondi paralleli che Federica è riuscita a coniugare e a rappresentare magistralmente offrendoci uno spaccato di purezza che diventa, però, messaggio ed ammonimento e ci obbliga ad un duro esercizio di retrospezione".
L'autrice, Federica Murgia, è nata a Seulo, nella Barbagia, un paese della provincia di Cagliari situato nel pendio del monte Perdedu che fa parte del massiccio del Gennargentu. Lì ha vissuto l'infanzia e parte dell'adolescenza. Successivamente si trasferisce a Cagliari, dove tuttora risiede nel quartiere di Villanova anche se trascorre lunghi periodi a Seulo e a Specchia (Lecce). Insegna nelle scuole secondarie di primo grado sino al 2010, prima come docente di Educazione tecnica e, dopo la specializzazione, come docente di sostegno.
Appassionata e curiosa dell'arte scrive per artisti, italiani e stranieri, che espongono nella galleria d'arte "Mentana" di Firenze o in altri spazi pubblici o privati. É ideatrice del sito: www.murmurofart.com dove confluisce la sua passione per l'arte e per la natura.
In occasione della presentazione del libro l'artista Luigi De Giovanni, che firma l'immagine di copertina, presenterà alcune opere, raffiguranti il paesaggio sardo e salentino. Il paesaggio e il rapporto arte e natura sono, infatti, al centro della sua personale ricerca artistica. Nato a Specchia dove ha un proprio atelier, Luigi De Giovanni vive ed opera tra il Salento e Cagliari. Diplomatosi all'istituto d'arte di Poggiardo e poi all'accademia di Belle arti di Roma, Luigi De Giovanni ha all'attivo una lunga carriera artistica che lo ha visto tenere mostre in tutto il mondo: New York, Tokyo, Parigi, Bruxelles, Madrid, Siviglia e recentemente Cannes, oltre che nelle principali città italiane, da Milano a Roma, Firenze, Pisa, Ferrara, Lecce; Brindisi, Tricase e Andrano dove recentemente ha portato i lavori del progetto itinerante "e il naufragar m'è dolce in questo mare" con il quale l'artista dipinge en plein air, seguendo una direttrice della bellezza che attraversa i comuni del Sud Salento. Costa dopo costa, Luigi De Giovanni con le sue pennellate impetuose come certe onde del mare d'inverno, ha trasferito sulla tela un percorso che è materia e colore, segno e memoria.