rotate-mobile
Cultura

“Non pago l’Equitalia”. Debiti e crisi nel racconto del Party Rock Salento

I fenomeni "lesionati" del web, guidati da capitan Giampaolo Morelli Catalano, ripropongono una nuova parodia: di mira questa volta la società pubblica della riscossione tributi, tra umorismo demenziale e la caricatura del sistema

LECCE - L’argomento è di quelli seri, perché tocca tasti delicati soprattutto in un periodo di crisi, ma l’ironia propria del Party Rock Salento è un’assicurazione sulla vita, oltre che sulla risata. A finire nel mirino del gruppo più “lesionato” del momento stavolta è la società pubblica italiana, incaricata della riscossione nazionale dei tributi, l’Equitalia, al cui nome ogni tentativo di buonumore, in genere, si smorza istantaneamente.

Ma “capitan” Giampaolo Morelli Catalano e la sua ciurma di personaggi surreali pescano l’ennesima trovata e sanno strappare ancora una volta grasse risate agli internauti, che da qualche giorno, dopo il lancio del trailer, si sono catapultati per visionare la parodia messa in piedi per l’occasione. E così la notizia alla fine è proprio il ritorno del Party Rock con “Non pago l’Equitalia”, rifacimento in proprio del successo estivo di Gotye “Somebody that I used to know”, con la partecipazione della cantante neozelandese Kimbra Lee Jones.

Dopo la parodia del “Party Rock Anthem” dei Lmfao, quella di “Only the Horses” delle Scissor Sister, diventata “Mamma che bocce”, “Ahi ci te ziccu” (“Ai se eu te pegu” di Michel Telò), l’ironia “appecorata” sui manifesti elettorali alle amministrative leccesi, le gag su Michele Misseri (che probabilmente hanno ispirato anche lo stesso Checco Zalone per la sua rivisitazione del personaggio) e su “La caduta di Hitler”, “Non pago l’Equitalia” rappresenta l’ultimo approdo dei “lesionati”.

Un nuovo lavoro, tra caricatura ed umorismo demenziale, che racconta a suo modo una nazione infarcita di debiti, che non sa più come pareggiare i propri conti: una fotografia in salsa salentina di un paese, l’Italia, dominata dal “montismo”, la scure del rigore con cui doversi confrontare volenti o nolenti, strozzato dalla morsa della crisi economica, dalle logiche di mercato e dagli spread, dal problema occupazionale e soprattutto dalla disuguaglianza sociale. “Equitalia”, pertanto, nelle interpretazioni, può avere la valenza stessa di un ossimoro.

Dentro questo scenario paludoso, si muovono le trovate divertenti di Morelli Catalano, un vero profeta del genere, che confeziona in quattro capitoli (come in una saga mignon) una tela, realizzata con la sua cifra stilistica, un marchio di origine controllata (o forse sarebbe il caso di dire “incontrollata”), dove trovano posto personaggi al limite del reale, sottratti o regalati alla movida salentina e trasformati in “cult” nella fenomenologia del mondo 2.0.

Una spanna sopra gli altri ovviamente Francesco Scamarcio Mille Lire, il re incontrastato di questo Salento alternativo, che prova a far ridere non prendendosi troppo sul serio e che, nel video in questione, si propone come un novello Steve McQueen ne La grande fuga, ma con l’espressione verosimilmente da Marco Polo, impressa nella storica banconota di cui porta il divertente soprannome.

Tra gli ospiti di questo nuovo passaggio dell’epopea virtuale del Party Rock Salento, Maurizio Macrì, voce radiofonica ed apprezzato dj leccese, Raffaella Lecciso, volto televisivo che si lascia rapire dal fascino senza tempo dei motori e del centauro occasionale, e Gabry Gagu, che fa il verso a Kimbra. Dal punto di vista strettamente tecnico, la qualità delle immagini è sempre elevata come sin dai primi lavori della chimerica “Fularino production”, tanto che le attenzioni su Morelli e company, si sprecano su Youtube e su U Zone, il canale Mediaset che pesca dalla rete il meglio dei contenuti condivisi.

Quanto alle istruzioni per l’uso del prodotto, il messaggio è chiaro e compare alla fine: “Non pago l’Equitalia non incita assolutamente alla violazione delle norme sulla riscossione dei tributi. È dovere di ogni cittadino italo lesionato pagare regolarmente le tasse”. Anche se “sono in crisi e non so più perché, ca nu c’è n’euru mancu per chiangere”. “Lesionati”, insomma, ed infelici in questa valle di lacrime e Monti.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“Non pago l’Equitalia”. Debiti e crisi nel racconto del Party Rock Salento

LeccePrima è in caricamento