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Cultura

Rap, il futuro del dire. Ergot ospita Lapassade

Venerdì 30 ottobre (inizio ore 21.00 - ingresso gratuito) la Libreria Ergot di Lecce ospita la presentazione del volume "Rap. Il furore del dire" di Georges Lapassade e Philippe Rousselot

LECCE - Venerdì 30 ottobre (inizio ore 21.00 - ingresso gratuito) la Libreria Ergot di Lecce ospita la presentazione del volume "Rap. Il furore del dire" di Georges Lapassade e Philippe Rousselot (Bepress) che conclude La Poesia nei jukebox, rassegna di musica e libri a cura di Coolclub in collaborazione con Officine Cantelmo, Fondo Verri, Libreria Ergot e Il Giardino delle Nuvole e con il Patrocinio della Provincia di Lecce, che rientra nell'ambito del progetto Ottobre, piovono libri: i luoghi della lettura promosso dal Centro per il libro del Ministero per i Beni e le attività culturali in collaborazione con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l'Unione delle Province d'Italia e l'Associazione Nazionale Comuni Italiani.

Il libro è un percorso nel rap e nel'hip hop, la musica nata a cavallo degli anni '80 nei ghetti americani e che oggi spopola su Mtv e nei lettori MP3 delle nuove generazioni. Qualcosa in più di un semplice stile musicale, questa moderna "poesia orale" ha creato intorno a sé un vero e proprio movimento fatto di usi e costumi. Un sistema internazionale che attraverso le rime dei suoi interpreti parla ad un pubblico sempre più vasto. Nella ricerca si indaga l'hip hop dalle origini sommerse e circoscritte, fino all'attuale fenomeno di massa.

"Il rap è impellenza, necessità, bisogno", sottolinea Pierfrancesco Pacoda nell'introduzione al volume. "E' una furia, appunto, un flusso inarrestabile che unisce la strada e il consumo, l'underground ed i piani alti delle strategie del marketing. Dimostrando che la collisione è possibile, che il microfono ‘offerto a tutti' significa democrazia del sapere, vuol dire far tornare la musica d esser strumento di condivisione, relazione, incontro. E, soprattutto, il rap ha avuto il merito, inarrivabile, di aver riportato le necessità (ed i piaceri) della politica negli orizzonti delle culture giovanili. Come avrebbero detto gli Area, la più sperimentale rock avant garde band italiana, ‘Gioia e Rivoluzione'. [...] Il rap ha ribaltato, per sempre, il rapporto tra centro e periferia, portando sulla mappa del nomadismo ‘culturale' luoghi dimenticati, lontani, è una esperienza ‘geografica' senza precedenti. Perché ha costretto a ridisegnare tracce, rotte, sentieri, permettendo per la prima volta ad una generazione di ‘provare' l'emozione, sino ad allora solo romantica, letteraria, di una avventura ‘ai margini', nel cuore tribale delle metropoli, dove l'Africa, rigogliosa, arcaica dialogava con il ‘mondo civilizzato'. L'hip hop è stato (è) quindi anche un sentire ‘esotico' che si materializza tra le quattro pareti della nostra stanza. Una ‘bedroom experience' che riusciva a fare della complessità etnica, della miscela delle razze, un fatto starordinariamente edonistico. Tutto questo ha raccontato, per primo, George Lapassade in un libro manifesto della cultura hip hop, rappresentata non solo con la sua irresistibile forza creativa, ma anche con le sue caratteristiche di linguaggio, non un genere, ma strumento di comunicazione da declinare oltre le latitudini. E la sua ‘Furia del Dire' ha la capacità di sintetizzare, in una frase, tutto lo spirito di un suono che come lui raccontava, fa delle comunità locali il centro assoluto del mondo, un ritorno alla base, alle piccole unità produttive, alla creativtà ‘sotterranea, ai ‘collettivi, agli spazi occupati, ai movimenti, all'autogestione che prefigura un modello di società orizzontale. Dove la democrazia, diffusa," conclude Pacoda "si propaga da mille microfroni della furia del dire".

Georges Lapassade è una delle figure più importanti della psicosociologia, dell'etnologia e della pedagogia. Autore di numerose opere sugli stati modificati di coscienza con particolare interesse per i temi della trance. Anche per questo fu studioso della nostra terra e della nostra musica.

Le edizioni Bepress nascono nel 2008 da una collaborazione sinergica tra l'agenzia Bfake, le Officine Ergot di Lecce e la Mimesis edizioni di Milano. Bepress si appoggia sulla forte esperienza dei fondatori che da diversi anni lavorano nel campo delle culture e della produzione di eventi sull'asse Lecce Milano. Il progetto Bepress parte dalla ricerca sociologica legata al filone critico delle culture alternative, si estende attraverso l'estetica, la letteratura, la saggistica, nella prospettiva di dare voce editoriale ai fenomeni sommersi, alle diversita', ai giovani ricercatori che come Bepress amano mordere le parole ed i libri estraendone linfa vitale e socio culturale. Grazie all'esperienza ed ai rapporti internazionali intessuti negli anni precedenti la nascita delle edizioni bepress, presto saranno disponibili sul mercato italiano numerosi testi di fondamentale importanza ma mai tradotti nella nostra lingua.

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