L'antropologo Andrea Staid presso spazio sociale Zei
Sabato 10 giugno dalle ore 20.00 riitorna a Zei Spazio Sociale l'antropologo Andrea Staid per discutere con noi del suo nuovo libro "Abitare illegale-Etnografia del vivere ai margini dell'Occidente" e a parlare con Andrea Staid, Davide Tamiano (specialista in civiltà del Mediterraneo antico) e Caterina Annese (Spazio Sociale Zei-filosofia in 3/4).
"Questo libro ha la pregevole funzione di indicare possibili soluzioni dal basso a un problema che investe una parte vitale dell'esistenza delle persone. Staid dimostra però che abitare informalmente non è solo resistenza, ma anche attacco a logiche sempre più castranti: riprendere in mano la questione della casa è un passo per impedire alle nostre città (o campagne o montagne) di alienarci, di non riconoscerci". (Carmilla) Quando abbiamo smesso di costruirci le nostre case?
Sappiamo molto dell'abitare informale, illegale, marginale del mondo non occidentale ma da "noi" cosa succede? Viviamo tutti uniformati in famiglie mononucleari all'interno di appartamenti in affitto o comprati? Questo saggio antropologico ed etnografico analizza le forme dell'informalità dell'abitare in occidente. Un occidente che troppo spesso viene visto come uniforme e monolitico mentre uno sguardo attento può trovare le tante possibilità di fuga praticate nelle più diverse forme.
Andrea Staid dopo aver viaggiato per anni nel sud-est asiatico, aver osservato i modi dell'abitare in oriente ha deciso di mettersi al lavoro su un campo di ricerca occidentale. Si è mosso tra Europa e Stati Uniti nelle più differenti esperienze abitative, dalle case occupate italiane, alle case sugli alberi in Germania, dagli accampamenti rom e sinti del nord Italia, alle case autocostruite in Spagna. Ma non solo: eco villaggi e comuni, cohousing, wagenplatz e squatter, nomadi e vagobondi. Una ricerca che decostruirà le certezze sull'abitare del così detto primo mondo, scritta con la passione dell'attivista e il rigore dello studioso.