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Terzapagina. “Gioventù brucianti”: la letteratura che parla di giovani e politica

Al centro dell'appuntamento di martedì, organizzato dal gruppo informale (Ri)Generazione Politica, presso Icaro BookStore, un incontro tematico a partire dall'analisi di due libri: "La ricchezza" e "Il Novecento che ho conosciuto"

LECCE - Giovani e politica al centro dell’appuntamento di martedì 22 aprile, alle 19, (ingresso gratuito) presso Icaro BookStore di Lecce, organizzato dal gruppo informale (Ri)Generazione Politica: s’intitola “Gioventù brucianti”, l’incontro tematico, che partirà dall’analisi di due libri molto diversi da loro, ossia “La ricchezza” di Marco Montemarano (Neri Pozza) e “Il Novecento che ho conosciuto” di Enzo Ligori (Manni). A moderare l'incontro Paolo Paticchio, curatore del volume "Post. 13 storie dopo l'89 che non sapevano di diventare mito" (Lupo Editore).

La ricchezza” è un romanzo che narra dei ragazzi degli anni Settanta, di una generazione che ha consumato in fretta il proprio tempo nel sogno e nell’illusione, per esporre alcuni dei temi fondamentali della letteratura di ogni tempo: le grandi speranze e le fragili certezze della gioventù, l’impossibilità di accedere alle vite degli altri, gli inganni della memoria e dell’Io.

Il Novecento che ho conosciuto”, invece, è, come scrive Luigi Spedicato nella sua prefazione, “un lavoro sulla memoria collettiva, sospeso tra testimonianza e riflessione, in precario ma dinamico equilibrio tra senso del presente e un passato che non è mai davvero passato, un percorso di rilettura della vita individuale che si fa azione sociale”.

Si legge come un romanzo questa storia di una famiglia del Salento narrata dalla voce del protagonista, che mescola e fonde la percezione della propria vita a quell’epoca con la consapevolezza acquisita poi: la civiltà contadina degli anni Cinquanta, la crisi e la povertà, che non è mai fame bensì assenza del superfluo; l’università con la passione per i libri alla fine dei Sessanta; la militanza politica fin dai Settanta: senza mai smettere di domandarsi, indagare, cercare. Qual è la vera storia che si vive rispetto a quella che si crede di vivere? Come si può riuscire a vedere l’intera foresta stando sotto un albero?

Post, 13 storie dopo l'89 che non sapevano di diventare mito” racconta la generazione, che ha compiuto i vent'anni ed è prossima ai quaranta, spesso accusata di disorientamento, di assenza di punti di riferimento. Ma è proprio vero che questi giovani adulti sono privi di spunti a cui attingere per interpretare, criticare, cambiare il proprio tempo? O di maestri da assumere a modello per agire? Queste tredici storie – le prime di un libro non finito, un input da raccogliere e sviluppare – sembrano dimostrare il contrario.

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