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Sabato, 20 Aprile 2024
Cultura San Cassiano

Terzapagina. "Senza rumore", Odissea moderna nella penna di Ferdinando Scavran

L'intervista con l'autore del romanzo uscito con Lupo editore: la storia di Ares, che come un nuovo Ulisse ripercorre per casualità alcune tappe fondamentali delle vicende omeriche, incontrando donne tra mitologia e realtà

SAN CASSIANO - "Senza rumore" è il titolo del nuovo romanzo di Ferdinando Scavran. Di origine veneta, nato a Taranto nel 1957, vive nel Salento. Sociologo dal 1981 collabora con riviste e testate giornalistiche nazionali. Studioso delle tradizioni, della storia, della religione e della cultura greca, vive un'esperienza unica, intrisa di spiritualità e ascesi, come ospite per motivi di studio, presso la Repubblica Teocratica del Monte Athos in Calcidica nel 1983. Nel giugno del 1988, presso l'Istituto Italiano di Cultura di Atene, presenta una raccolta di introspezioni legata da un filo narrativo Io guerriero di Sparta, opera tradotta successivamente in lingua greca.

Il matrimonio con Flavia e la nascita dei figli Ares e Dafne scrivono le pagine più importanti della sua vita. Nel 2000 pubblica Percorsi in quota sul Massiccio del Pollino con mappa annessa (Ermes editore Potenza). Tra il 2010 e il 2012 pubblica E gli dèi mi chiesero di tornare, e Ascolta le Ninfe (Artebaria editore,Taranto) primi due romanzi di una trilogia che vede il guerriero Ares tornare a vivere in un uomo di oggi. LeccePrima lo ha incontrato per una breve intervista.

È uscito da poche settimane il tuo nuovo romanzo, dal titolo "Senza rumore". Hai già vissuto diverse presentazioni: qual è il primo bilancio dall'uscita e che pareri stai raccogliendo dal pubblico?

"Un bilancio estremamente positivo… la gente è molto curiosa, mi chiede, vuole entrare nei particolari. A primo impatto sono molto soddisfatto, anche perché alla conclusione di ogni presentazione mi chiedono tante informazioni riguardanti la 'mia' Grecia".

Prima di provare a conoscere meglio i contenuti dell'opera, cosa puoi dire del tuo rapporto con la scrittura? Come hai maturato il desiderio di mettere nero su bianco le tue storie?

"Ho sempre amato scrivere… ricordo che durante le scuole elementari due giorni la settimana erano dedicati a delle prove. Esattamente il giovedì il 'problema' ed il sabato il 'tema'. Bene, il giovedì era per me una specie di 'tragedia', mentre non vedevo l’ora che arrivasse il sabato per scrivere per me e per tanti amichetti che mi chiedevano qualche idea".

"Senza rumore" rappresenta l'ultimo capitolo di una trilogia, peraltro culminata nella decisione di "accasarti" in una nuova esperienza editoriale con Cosimo Lupo. Cosa ti ha spinto a voler riprendere un filo narrativo con le due opere precedenti e come mai la scelta di una nuova casa editrice?

"Cosimo Lupo è una persona straordinaria. Ti osserva, ti studia, ti consiglia e spesso anche riesce a caricarti o tranquillizzarti a seconda la circostanza. Per me essere approdato nella sua casa editrice rappresenta decisamente un traguardo a cui ambivo da tempo. Riprendere il filo narrativo delle due opere precedenti è stato dare un seguito ad un lavoro progettato, senza però vincolare il lettore alla lettura forzata dei tre romanzi. Mi spiego; ogni romanzo è libero di essere letto da solo a prescindere dal precedente o dal successivo".

Entriamo nel merito del libro. Se ti trovassi con un interlocutore a cui dover raccontare l'essenza, l'anima del tuo romanzo, utilizzando poche parole o aggettivi efficaci, come proveresti a descriverlo?

"È un’odissea dei tempi nostri, in cui il personaggio Ares raffigurato nel mio romanzo come un Ulisse di oggi, ripercorre per casualità, alcune tappe fondamentali delle vicende omeriche, incontrando sulla sua strada donne tra mitologia e realtà".

Il personaggio protagonista, Ares, è un uomo di mezza età, chiamato a confrontarsi con i sospesi del proprio passato e a rimettersi in ricerca, abbandonando certezze acquisite della comodità quotidiana. Qual è la molla che lo smuove interiormente e quanto questa figura può risultare attuale agli occhi del lettore?

"A volte al fato, che regna sovrano su tutti noi, nulla può opporsi, neanche le divinità. È quanto accade ad Ares, che credeva di aver ormai messo a riposo istinti e pazzie, avventure e viaggi incantati. E nel momento di massima tranquillità, ecco che improvvisa torna l’essenza guerriera che convive con la sua anima. Ripeto, nella nostra quotidianità, spesso ci accorgiamo che qualcosa sta cambiando, e nulla, dico nulla, può fare in modo che questo cambiamento improvvisamente si arresti".

Nella tua storia personale, si coglie una interessante e quasi "naturale" interazione di varie culture e tradizioni: hai origini venete, sei nato e cresciuto a Taranto, vivi con la tua famiglia nel Salento e hai da sempre sviluppato un amore per il mondo ellenico, che permea le storie dei tuoi libri. Da cosa nasce questo rapporto con la Grecia e che comunanze trovi con il nostro territorio?

"Nato a Taranto, antica e unica colonia di Sparta, sono partito, da ragazzo, per fare vacanza in Grecia. Sono rimasto immediatamente colpito da questa terra, imbrigliato nelle sue radici e intriso nelle sue essenze. Sono diventato 'greco' all’istante ed il vivere con la mia famiglia qui nel Salento, dove sento gli stessi profumi e le distanze vengono accorciate, è per me semplicemente meraviglioso. La Grecia mi è sempre vicina, anche geograficamente…"

Il rapporto tra realtà e mito ha animato il dibattito storico, culturale, antropologico e sociologico per secoli: nel libro è un elemento che pervade le vicende del protagonista. Quanto è importante nella tua scrittura la forza evocativa di questo legame simbiotico?

"Spesso realtà e mito si fondono e a volte mi è difficile tracciare quella linea immaginaria che le delimita. Sono sempre più convinto che viviamo spesso un presente che interagisce continuamente con un passato vissuto e rivissuto. Questo è anche il mistero della vita".

Un'ultima curiosità. Com'è nata la scelta del titolo e, soprattutto, la particolarità della copertina?

Senza Rumore è la linfa della vicenda, raccontata attraverso la vita di Ares, il protagonista. Avviene tutto in un’atmosfera ovattata, a volte onirica, tutto 'senza rumore'. La copertina invece racchiude quanto più di mio conservo gelosamente. È stata realizzata da mia moglie Flavia attraverso una fotografia di un angolo del mio studio. Ci sono oggetti appartenuti alla mia famiglia, oggetti che mi hanno ispirato alla vicenda del romanzo, oggetti che mi portano spesso a viaggiare nei corridoi del tempo e che sono i riferimenti di alcuni capitoli…"

Quali sono i prossimi appuntamenti in programma del tour di presentazione? Hai qualche messaggio in particolare da indirizzare ai nostri lettori?

"Viaggerò, viaggerò spesso. Sarò alla libreria Mondadori di Lecce, Pescara e Taranto, alla Feltrinelli di Altamura e di Bari. E poi ospite nei vari comuni del nostro circondario: Soleto, Ugento, Poggiardo, Galatone, Cavallino, Carpignano, Crispiano, Massafra. Sarò ospite dell’Ecologico Film Festival di Nardò e in alcune librerie dell’Emilia, del Veneto e delle Marche. Aspetto tutti con l’ansia e la trepidazione di trasmettere non solo un romanzo, ma un chiaro messaggio che invita a guardarsi dentro ed accettare quello che spesso non vogliamo né vedere, né  sentire. Proviamoci".

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