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Mantova, Zeus di Ugento fra i capolavori della mostra

"La Forza del Bello. L'arte greca conquista l'Italia". Questo il titolo della kermesse sulla Magna Grecia di Palazzo Te, nella città lombarda. In mostra la statua, rinvenuta nel Salento nel 1961

"La Forza del Bello. L'arte greca conquista l'Italia". Questo il titolo della mostra allestita a Mantova nelle sale affrescate di Palazzo Te, inaugurata il 29 marzo e aperta fino al 6 luglio 2008. Fra le sculture rappresentative, nella I sezione "Un'Italia greca", nell'ambito della sottosezione "Mostrare gli Dèi, narrare il mito", anche la statua bronzea dello Zeus Stilita di Ugento, uno dei principali capolavori artistici dell'arte magno-greca, capolavoro rinvenuto a Ugento nel 1961 e conservata nel Museo Archeologico di Taranto.

La mostra, ideata e curata da Salvatore Settis, con la collaborazione di Maria Luisa Catoni e il contributo di Francesco De Angelis, Lucia Franchi e Paul Zanker, sotto l'alto patronato del presidente della Repubblica italiana, promossa dalla Direzione generale per i Beni archeologici del ministero per i Beni e le attività culturali, dal Comune di Mantova, dalla Regione Sicilia, dalla Regione Lombardia e dal Museo Civico di Palazzo Te, "illustra con una scelta di oltre centoventi opere di straordinario impatto visivo, provenienti da tutto il mondo, la storia della presenza dell'arte greca sul territorio italiano, di centrale importanza nella millenaria vicenda di contatti e scambi che forma la trama delle culture artistiche del Mediterraneo".

Nella celebre villa, capolavoro dell'architetto e pittore Giulio Romano, "per la prima volta contemporaneamente, sono esposti i capolavori dell'arte classica in una sequenza narrativa che dal VII secolo a.C. conduce lo spettatore alle scoperte archeologiche dell'Ottocento e alle recenti restituzioni da musei americani, invitandolo a seguire il processo di riscoperta e conoscenza storica ancora oggi in corso".

La bellezza delle forme, l'eleganza del movimento, la cura dei dettagli sono le caratteristiche che appartengono ad ogni reperto della mostra mantovana; lo Zeus di Ugento, inoltre, si distingue per notevoli peculiarità. Testimonia infatti la vivacità dei contatti e degli scambi che Ugento, centro dominante della civiltà Messapica, aveva con la città di Taranto, unica città magno-greca fondata in Puglia.

La statua dello Zeus è stata rinvenuta occasionalmente, durante i lavori di scavo per le fondamenta di una civile abitazione, nel 1961, all'interno di una buca chiusa da un masso di forma quadrangolare, che verrà riconosciuto come il capitello ornato da rosette che sosteneva la statua. Alta 74 centimetri, venne realizzata alla fine del VI secolo a.C. con il metodo della fusione a cera persa. Rappresenta il dio, con il busto leggermente ruotato, che reca in mano il fulmine nella mano destra e l'aquila nella sinistra, coronato di alloro e di rosette.

Dal luglio 2002 all'aprile del 2004 la statua bronzea, conservata nel Museo Archeologico di Taranto, è stata esposta nel Museo Civico ad Ugento, che ne conserva tutt'ora una copia, nella mostra Klaohi Zis, il Culto di Zeus ad Ugento, organizzata dall'Amministrazione Comunale di Ugento in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Puglia e con l'Università degli Studi di Lecce.

Inoltre da tre anni e nel nome della statua raffigurante lo Zeus stilita - simbolo assoluto di eclettismo culturale, dell'apertura degli antichi Messapi alle influenze esterne - nella Città di Ugento si svolge una manifestazione di richiamo internazionale, il Premio Zeus - Premio Internazionale di Archeologia con lo scopo di offrire un pubblico riconoscimento a insigni studiosi, giovani laureati, enti o istituti e fondazioni che si sono distinti nel campo della conservazione e della valorizzazione di beni archeologici.

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