A Lecce la mostra “Agápē”, l’amore incondizionato di Benedetta Longo
Quando Alessandro Magno raccolse l'eredità culturale greca sotto la tutela di Aristotele, iniziò il processo di ellenizzazione del vasto impero caratterizzato dal sincretismo ideologico con una fusione e mutazione di elementi orientali nella civiltà occidentale. La contaminazione e la convergenza tra culture diverse crea sempre originalità e innovazione balsami per lo sviluppo dell'individuo nella società.
L'artista Benedetta Longo nella sua produzione pittorica pare adottare questa tendenza. Il suo è un atteggiamento di conciliazione e di apertura verso l'eterogenea sfera della creatività e dell'ispirazione. Si rivela in una sintassi pittorica che richiama elementi orientali con un'apertura verso il simbolo onirico e lo sguardo introspettivo. Nasce così una pittura fiabesca nitida, limpida, dai tratti delicati, prevalentemente con la tecnica dell'acquerello.
In questi giorni Longo ha inaugurato una retrospettiva aperta fino al 20 luglio presso il Centro culturale Zei, corte dei Chiaramonte, Lecce. La mostra si intitola "Agáp?" dal greco - spiega la pittrice - amore incondizionato. Una ricerca attraverso la visione, il sogno, il colore, attimi di luce di qualcosa che vada oltre il velo dell'illusione".
Di se stessa e del suo costante impegno artistico Longo dice: "È strano accorgersi di aver vissuto più di quanto ci si ricordi e, ancor di più, di esser stati ciò che siamo molto prima di accorgercene". Questa frase è apparsa nella mia mente come un'epifania quando, qualche anno fa, ho iniziato a dipingere. La pittura è ricerca di me stessa, della mia origine profonda, di ciò che sempre sono stata e che sempre sarò".
Longo ha anche illustrato una favola scritta da Micole Imperiali facente parte di un progetto chiamato "L'Alchimista" che descrive: "Un vecchio saggio, che vive ritirato nelle sue ricerche alchemiche, è impegnato nell'impresa forse più difficile: l'individuazione di una ricetta per l'amore, da donare all'umanità come sua ultima opera. Gli studi lo assorbono giorno e notte insieme ad un'attenta analisi dell'animo umano arricchita dalle conoscenze acquisite con l'esperienza. Qualcosa di inaspettato gli indicherà la via."
Anche in questo caso si instaura un sincretismo fecondo tra intelletti e idee. Longo afferma che "L'Alchimista" è "il primo nostro primo progetto insieme. Ci siamo incontrate qualche anno fa secondo un surreale gioco del caso e oggi abbiamo pubblicato questa piccola magia tramite il crowdfunding. Tutte le informazioni su: https://www.produzionidalbasso.com/project/lalchimista/. Per info https://m.facebook.com/longobenedetta/; cell. 3298035115
L'alchimia diventa quindi l'incontro con l'Altro, solo luogo possibile in cui realizzare se stessi e avverare un amore ablativo. Esso scalza la chiusura opprimente e dona la certezza che esiste di meglio del feroce egoismo possessivo. La gratuità dell'amore.
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Benedetta Longo (Roma 1988) inizia ad usare i pennelli sin dall'infanzia. Dopo un periodo dedicato agli studi letterari e alla cura di laboratori creativi per l'infanzia, riprende l'attività artistica per cui ritrova la sua profonda ed originaria vocazione. Presenta le proprie opere e performance in occasione di eventi e concorsi dove il buon riscontro di pubblico sia italiano che straniero le riconosce un certo successo. Vive e lavora a Lecce, guidata dalla forza che la spinge a dar voce al suo spirito creativo.
Articolo e comunicazione giornalistica a cura di Michela Maffei