“L’uovo di Piero”: la mostra dell’artista salentino Giovanni Valletta
Il 30 settembre alle 18.30 presso la Fondazione Palmieri, Chiesa di San Sebastiano in vicolo dei Sotterrani a Lecce, si inaugura la mostra dell’artista salentino Giovanni Valletta dal titolo “L’uovo di Piero” curata da Lucio Galante con interventi di Salvatore Cosentino e Romano Sambati. La mostra prosegue fino al 14 ottobre 2018.
Nata a San Cesario di Lecce l’arte di Giovanni Valletta prende le mosse dalla scultura del concittadino Aldo Calò, suo importante riferimento dal punto di vista artistico. Ben presto dagli esordi figurativi Valletta scopre le modalità della scultura contemporanea, soprattutto di Brancusi, realizzando opere astratte mediante l’assemblaggio di materiali diversi come l’ottone, il marmo e il legno. La mostra, dedicata tra l’altro ad amici artisti scomparsi come Nino Rollo, Renato Centonze, Natalino Tondo, Giovanni Dell’Anna e Pietro Liaci, presenta 15 sculture recenti tra cui quella che dà il titolo all’esposizione, “L’uovo di Piero”. E’ evidente il riferimento alla Pala di Montefeltro di Piero della Francesca, ora a Brera, là dove l’uovo di struzzo, simbolo mariano e di purezza, si eleva a centro geometrico della composizione. Qui Giovanni Valletta ce lo fa contemplare “dal vero” in una sorta di ritagliato frammento pittorico che si fa scultura, forma e spazio tridimensionale.
Come precisa Lucio Galante, “Valletta dando a quel motivo forma concreta, ora lo si può toccare come il filo che lo sostiene, per cui non è più il frutto illusionistico di un artificio tecnico, lo ha spogliato del suo originario significato simbolico-religioso, e lo ha fatto assurgere a simbolo scultoreo assoluto, si potrebbe addirittura dire che (…) lo ha trasformato in simbolo estetico, esaltandone, in tal modo, la purezza della forma”.
Quello che caratterizza le opere di Valletta è la necessità geometrica e armonica della forma, la loro collocazione in un tempo che indica la sospensione e questo perché – sembra dire il Maestro – la conoscenza è ineluttabilmente al di là del fenomeno empirico, essa è piuttosto astrazione metafisica, pura bellezza.