rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Eventi Otranto

Parte il festival Carmelo Bene. Visioni, proiezioni e memoria d’arte

Nel pomeriggio, al Castello aragonese di Otranto, inizia la manifestazione che celebra l'artista nel decennale della sua scomparsa. Diversi gli appuntamenti nel ricco programma odierno, che si conclude con "Nostra signora dei Turchi"

OTRANTO - Un festival dedicato alla memoria del genio artistico e culturale di Carmelo Bene: parte nel pomeriggio, ad Otranto, la manifestazione commemorativa, nel decennale della scomparsa del regista, a cura dell'Apulia Film Commission, della Provincia di Lecce e del Bif&st, con la collaborazione del Comune di Otranto, l'Istituto delle Culture mediterranee, il museo “S. Castromediano”, la Fondazione Ico "Tito Schipa", i Cantieri Teatrali Koreja.

Nel Castello aragonese di Otranto, dalle 16 si susseguiranno una serie di appuntamenti celebrativi: alle 16, “Carmelo Bene. La voce che si spense” di Mauro Contini e Marianna Ventre (2003, 88’). Testimonianze storiche e contemporanee di amici, artisti, attori e studiosi, tra cui Lydia Mancinelli, Goffredo Fofi, Carla Tatò, Emanuela Kustermann, Enrico Ghezzi, John Francis Lane, Sonia Bergamasco, Elisabetta Sgarbi, Franco Quadri, Piera Degli Esposti, Dario Fo, Jean-Paul Manganaro.

Si rivedrà così Bene durante i vari momenti della sua vita artistica: in qualche sequenza a Mixer Cultura a disputare sulla scrittura di scena, da Corrado a presentare il suo S.a.d.e., nel teatro a recitare il Don Chisciotte e ad attaccare i critici, oppure, intervistato dal suo amico Piero Panza, a delineare e ad apprezzare la figura di Buster Keaton e “cestinare” quella di Charlie Chaplin, a discutere animatamente al Processo del Lunedì di Aldo Biscardi, a recitare sulla scena in frac il manifesto futurista di Marinetti, e poi ancora in uno stanzino a provare con le attrici le parti del Caligola, il tutto in un mélange di situazioni spazio-temporali diverse.

Tutto inframmezzato da testimonianze amicali e critiche e da estratti delle sue opere, per lo più televisive, come Quattro diversi modi di morire in versi, Amleto, Hommelette for Hamlet, Lectura Dantis, Macbeth Horror Suite, Pentesilea, Riccardo III, Salomè, Nostra Signora dei Turchi, Otello, Lorenzaccio, Quattro momenti su tutto il nulla, dove il geniale artista impartisce in modo magistrale lezioni sul linguaggio, coscienza-conoscenza, eros e arte.

Alle 17.30, l’inaugurazione della mostra curata da Raffaella Baracchi con il sostegno della  Provincia di Lecce. Nelle sale al primo piano del Castello aragonese saranno esposti sei dipinti di Gino Marotta per Carmelo Bene, alcuni scritti autografi, foto originali e altri oggetti a lui appartenuti. Saluteranno i presenti la vice presidente e assessore alla cultura della Provincia di Lecce Simona Manca, il vice presidente dell’Apulia Film Commission Luigi De Luca, il sindaco di Otranto Luciano Cariddi, il consigliere provinciale Francesco Bruni, con la partecipazione di Raffaella Baracchi Bene e di Salomé Bene.

Alle 18.15, “In compagnia con Carmelo Bene”, incontro con Lydia Mancinelli e Cosimo Cinieri, compagni di lavoro di Carmelo Bane per molti anni e per molti spettacoli. Incontro condotto da Felice Laudadio, curatore del festival dedicato al maestro e direttore del Bif&st, Bari International Film Festival. Alle 19.30 “Carmelo Bene in divini canti, lectura Dantis e altri incantamenti” di Felice Cappa con la partecipazione di Salomé Bene (2012, 65’, Rai 5 e Studio Nino),  anteprima mondiale.

Insieme alla registrazione, avvenuta negli studi Rai di Napoli nel 1997 e finora inedita, della sua lettura della Divina Commedia, Carmelo Bene parla dell’esperienza vissuta nel 1981 con la Lectura Dantis dalla Torre degli Asinelli in occasione della prima commemorazione della strage alla stazione di Bologna. Una lettura da lui dedicata non solo alle vittime ma anche ai parenti delle vittime e dei feriti. Salomé Bene legge brani poetici scritti da suo padre.

Alle 22, la proiezione di “Nostra signora dei Turchi” (di Carmelo Bene, 1968, 144’). Al protagonista, un intellettuale così febbricitante da sembrare patologicamente irrecuperabile, riaffiora un confuso ricordo di una strage compiuta dai turchi a Otranto. Nell'allucinante susseguirsi di ricordi intrecciati con i fatti storici, il protagonista si ritrova a contatto del suo ambiente, la sua terra, il suo paese Premio speciale della giuria al XXIX festival di Venezia.

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Parte il festival Carmelo Bene. Visioni, proiezioni e memoria d’arte

LeccePrima è in caricamento