I riti te la morte te lu Paulinu Cazzasassi
Dopo la straordinaria Sfilata del Carnevale Griko di domenica scorsa, che ha visto la partecipazione di migliaia di figuranti e di tantissima gente festante, i riti del Carnevale della Grecìa Salentina e Martignanese entrano nei loro aspetti più identitari.
Torna infatti La Morte te lu Paulinu Cazzasassi, l’evento che condensa lo spirito del Carnevale e lo espia in un rito di trapasso dall’opulenza alla penitenza ed al raccoglimento spirituale. Un’edizione speciale che vede spegnere le 30 candeline con un gemellaggio con la comunità greca di Alagonia.
Ma quanta allegria, quanta ironia, nella morte de lu Paulinu Cazzasassi; rivivono le atmosfere delle feste medievali di "Inversione" dei ruoli sociali quando ai contadini era concesso dire tutto ciò che pensavano dei loro padroni; e delle feste romane denominate "Pasquinate", quando sulla statua di Pasquino (dal nome di un sarto o forse di un barbiere che parlava male dei papi e cardinali) venivano affissi biglietti di invettiva contro i potenti e i clericali.
Rivive con lu Paulinu la pratica, lontana, medievale presente nelle composizioni satiriche che venivano recitate e cantate in occasione delle feste più importanti del calendario, in particolare carnevale, che è quella dei testamenti di animali, in particolare maiali e asini, ma anche lupi o tacchini, che preludono all’uccisione sacrificale o più semplicemente alla morte degli animali che rappresentano il Carnevale giunto al limite dei suoi giorni mentre incombe la Quaresima.
Dalla mattina alla sera l’intera comunità di Martignano sarà coinvolta con i riti funebri, dalla veglia Chiangimorti, con i lamenti e i canti di morte delle prefiche, al corteo funebre (ore 18.30 circa) che entra questuante in esercizi e attività commerciali, allo spettacolo teatrale in vernacolo (ore 19.30 circa) che mette a nudo la comunità, la deride e con autoironia la incalza grazie agli interpreti Luigi Calò, Oronzo Verri, Lucia Caldararo e Lazzarini Deborah, al tradizionale pasto consolatorio (Lu Consulu! – ore 20.30 circa) divenuto un rito gastronomico collettivo, con la lettura del testamento che ripercorrerà 30 anni di aneddoti e invettive, e infine con i riti del fuoco (ballo delle pupazze al suon di musica popolare, rogo dell’amato Paulinu, e arrivo delle Quaremme). Il tutto condito da simpatia, gastronomia e tanta irriverenza!
Ospite a Martignano sarà l’Associazione Culturale di Alagonia, piccola comunità vicina a Kalamata, impegnata nel mantenere vivo un Carnevale arcaico, legato ai riti in onore del Dio Crono. In Alagonia le persone si travestono con maschere improvvisate e abiti antichi; le donne indossano abiti da uomo e gli uomini indossano abiti da donna. Vestiti in quel modo, mentre tengono in mano bastoni e campane appese al collo e alla vita, vanno di casa in casa radunandosi nella piazza del villaggio e iniziando a ballare attorno al fuoco. Ballando e saltando, la gente vuole propiziare gli spiriti maligni e accogliere la primavera, che fa prosperare tutto sulla terra.
Una parte di questo rituale sarà presentata a Martignano dopo lu Consulu (ore 21.30 circa) in Piazza della Repubblica insieme ad una carovana festante che vede insieme le pupazze danzanti, create dalla Libera Pupazzeria (Abruzzo), che rappresentano il piccolo borgo griko e soprattutto Paulinu (Il Carnevale) e la Quaremma (la Quaresima) e la musica popolare della Compagnia Arakne Mediterranea. Con canti e danza popolari si svolgeranno i riti del fuoco che vedranno lasciar andare via il Carnevale ed entrare in Quaresima.
Photo allegate: Archivio di Parco Palmieri
Info
Comune di Martignano – www.comune.martignano.le.it – www.
Info Point
Parco Turistico Culturale Palmieri - Tel. 389.5544424