In scena al teatro Modugno "Il matrimonio" di Tramacere
Prosegue con un appuntamento salentino la tournée di Koreja che venerdì 12 febbraio alle ore 21.00 sarà in scena al teatro Domenico Modugno in via San Benedetto ad Aradeo con Il matrimonio, lo spettacolo con la regia di Salvatore Tramacere tratto da “Il Matrimonio” di Nikolaj Vasil'evi? Gogol' uno dei classici della tradizione teatrale dell’Est Europa. Organizzato dal Comune di Aradeo nell’ambito della stagione teatrale organizzata dal Teatro Pubblico Pugliese.
"Ll pubblico ha un’identità e non bisogna mai perdere questa relazione. Certo questo richiede uno sforzo di creazione che non si traduce in una partecipazione attiva ma nella possibilità di ampliare in maniera personale, quello che l’attore porta in scena. Per questo ho cercato di creare con gli attori un modo comune di stare in scena. In fondo è questo che mi piace fare sempre di più, costruire una casa per accogliere gli altri, anche diversi da noi. Accogliere e trasformare. Questo è stato il pensiero che mi ha accompagnato durante tutto il processo di messa in scena del matrimonio. Nella commedia spesso ci sono maschere che caratterizzano un personaggio così ho provato a non cadere nello stereotipo, cercando di lavorare per fi gurazioni con tratti fi sici, movimenti e piccoli requisiti. Queste fi gure appaiono sempre più teatrali quanto più si allontanano dalla convenzione teatrale. Mischiare la vita e il teatro è stata la logica conseguenza", Salvatore Tramacere, regista.
La commedia in due atti composta da Gogol’ poco meno di due secoli fa, torna in teatro con i suoi personaggi buffi in una rilettura del testo definita dalla critica divertente e sorprendente. Uomini e donne cercano l’intimità grazie a un sensale mediatico e come in una trasmissione televisiva dove tutto è finto e costruito alla perfezione, si confrontano a botte di colpi di scena. Personaggi catapultati ai nostri giorni che nascondono inquietudini e abissi di solitudine. Un gioco ritmatissimo, coinvolgente, in cui le “macchiette” originali si mutano sapientemente in tipi sociali d’oggi, facilmente riconoscibili. Al centro di questa rilettura del testo, ancora una volta, l’uomo e i suoi conflitti visti attraverso uno schermo: tutto è finto, tutto costruito. A questo punto il teatro non può far altro che interessarsi all’uomo e analizzarlo senza pietà.