Cani e gatti (Marito e moglie) di Edoardo Scarpetta
GALLIPOLI - Dopo il clamoroso successo di Renzo Arbore e la sua Orchestra Italiana, che ha visto la sala 1 del Teatro Italia completamente piena, un sold out da 1.200 posti, continua la stagione teatrale del Teatro Italia di Gallipoli, organizzata in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Gallipoli.
Martedì 8 aprile, ore 21,00, sul palcoscenico salirà Luigi De Filippo con la commedia "Cani e Gatti (marito e moglie)".
Autentica macchina per ridere, "Cani e gatti" è un classico indiscusso della commedia partenopea. Sorprendentemente attuale dopo più di un secolo, ritrova protagonista Luigi De Filippo, personalità tra le più autorevoli del teatro napoletano. Scritta da Eduardo Scarpetta del 1901, la commedia andò in scena l'ultima volta a Roma al Teatro Eliseo nel 1970, in un adattamento di Eduardo De Filippo, che la ridusse da tre a due atti. La versione cinematografica del 1952 ebbe protagonista Titina De Filippo a fianco di Umberto Spadaro.
Come già Eduardo più di quarant'anni fa, Luigi De Filippo è un protagonista di eccezionale misura comica e la sua riduzione, adatta ai gusti contemporanei con tempi comici più serrati, conserva la verve del nonno Scarpetta.
Il fresco matrimonio di Ninetta e Ciccillo è turbato dall’eccessiva gelosia di lei, che logora senza tregua il rapporto creando in casa un’atmosfera di continua tensione. Intervengono i genitori di Ninetta, Don Salvatore e Rosina, che decidono di fingersi “cani e gatti”, per dimostrare come un’incessante litigiosità mini alle fondamenta le basi del matrimonio, che dovrebbero invece posare su un solido strato di armonia e serenità.
Nel gioco a quattro, tra equivoci e risse verbali vere o fasulle, si inseriscono gli altri personaggi, caricature di spiccata vivacità partenopea. In un momento come quello che viviamo, nel quale il matrimonio fra i giovani è in crisi, questa commedia racconta con umorismo ed ironia di un’anziana coppia di coniugi costretti, loro malgrado, a fingersi in chiassosa lite per mostrare alla figlia, da poco sposata e sempre in conflitto col marito, quanto sia dannoso e pericoloso litigare a causa dell’eccessiva gelosia.
Nel finale dello spettacolo, il protagonista si rivolge al pubblico con una battuta che chiarisce l’origine di tutte le incomprensioni coniugali: “La donna sposa l’uomo sperando che cambi, però l’uomo in realtà non cambia; al contrario, l’uomo sposa la donna sperando che non cambi, e invece la donna cambia, eccome!”.