Cantico dei cantici per lingua madre di Astragàli teatro
Giovedì 20 ottobre, alle 21 nell'ambito del progetto di residenza sostenuto da Regione Puglia, Mibact,Teatro Pubblico Pugliese e Comune di Leccesi apre la sezione dedicata allo spettacolo con una rinnovata edizione del recital "Cantico dei cantici per lingua madre" di AstràgaliTeatro che, per l'occasione, sarà in scena insieme a Musica Umana Aps. Tra i testi dei testi più misteriosi e segreti della tradizione sapienziale, presente nella Bibbia ebraica e cristiana, incessante canto d'amore dell'amata verso il suo amato e dell'amato verso la sua amata, "canto assoluto di amore e di conoscenza" il Cantico, in ebraico Shir hashirim, in latino Canticum canticorum, già nel nome dice il suo essere il più sublime di tutti i canti, il suo adagiarsi tra le nuvole. Un sublime che percorre, intatto, la riscrittura in neosalentino, centrata essenzialmente sulla forza sonora della lingua.
"Ogni anno", dice Fabio Tolledi, drammaturgo e regista dello spettacolo, "scompaiono nel mondo oltre 20 lingue madri, una ogni due settimane. Di questo passo nell'arco di un secolo la metà delle 5mila linguae che si parlano oggi sulla terra saranno estinte. Le parole vivono e muoiono come gli esseri naturali e quando una lingua sparisce non si perdono solo i testi ma muore un modo di comprendere la natura, di ragionare, di percepire il mondo, di metterlo in parole, di dire l'amore.
La traduzione del più grande poema d'amore mai scritto, il Cantico dei Cantici, in una lingua madre che abbiamo chiamato neo-salentino va esattamente nel senso opposto: ritrovare una lingua e, insieme, il mondo che in questa lingua dimorava. Diciamo l'amore, la morte, il desiderio, l'illusione, lo smarrimento, tutte figure presentissime nel Cantico, in una lingua arcaica e potente. Una lingua dove il suono è più forte e avvolgente del senso".
In scena - insieme alle attrici di Astràgali Teatro, Roberta Quarta e Lenia Gadaleta - Fabio Tolledi, che traccerà la storia del Cantico e Musica Humana Aps con un nuovo progetto musicale di Luca Tarantino (tiorba e direzione) e di Kairi Kosk (mezzosoprano), Giovanni Rota (violino), Simona Pentassuglia (violino). Intrecciando il suono delle parole a quello degli strumenti, il Quartetto presenterà una selezione di musiche del compositore e violinista mantovano Salomone Rossi "Hebreo": Terzo libro di Sonate, Venezia 1623, e Primo Libro di Madrigali, 1601.
A servizio presso la corte Gonzaga già a diciassette anni e per oltre quarant'anni sino alla morte,
talmente stimato da essere esentato dal marchio giallo (obbligo di indossare un cappello giallo, o stoffa cucita sugli abiti, segno distintivo dei giudei), anche se le sue partiture, pubblicate dai migliori editori dell'epoca, recavano la dicitura "di Sal. Rossi Hebreo", Salomone Rossi è compositore forse poco conosciuto ma di indiscusso interesse e enorme fascino. Tra i pregi della sua opera le prime composizioni polifoniche in lingua ebraica, la prima realizzazione scritta per esteso di un accompagnamento alla voce eseguita dal chitarrone, e i primi esperimenti di sonata a tre (due violini e basso) che troveranno la massima espressione un secolo dopo alle soglie del settecento, nell'opera di Arcangelo Corelli.
Ingresso 5 euro. Per info e prenotazione 0832-306194, 3209168440.
Il progetto in residenza al Teatro Paisiello di Astràgali Teatrale rientra nel "Programma Regionale di spettacolo dal vivo per la valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali della puglia - 2016" finanziato dal Fondo di sviluppo e coesione FSC 2007-2013 - APQ rafforzato "Beni ed attività
culturali" e in attuazione dell'articolo 45 del D.M. 1° luglio 2014 del Ministero per i Beni e per le Attività Culturali e per il Turismo come definito dall'intesa sancita il 18/12/2014 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome, ed è in collaborazione con collaborazione Teatro Pubblico Pugliese e Comune di Lecce.