T(h)ree: viaggio metaforico nel dramma della xylella a Otranto
Un vecchio vagone dismesso, in una qualche piccola stazione nel profondo Sud. I finestrini sono coperti da fogli di giornale, non c’è visuale sull'esterno. A bordo due ragazzi, intrappolati più o meno volontariamente.
Non ricordano perché si trovano lì sopra, non ne hanno memoria. O preferiscono non saperlo.
Ma la realtà che li attende al di là di quei finestrini non tarderà a bussare prepotente, costringendoli a fare i conti con la propria coscienza.
T(h)ree è il viaggio surreale e introspettivo nell'anima di due ragazzi del Sud, tornati nella propria terra dopo molti anni. È però anche una storia collettiva, la messa in scena metaforica di due grandi drammi del nostro territorio: l’emigrazione di intere generazioni di giovani verso il Nord - in cerca di maggior fortuna - e la mutilazione del nostropaesaggio, che giorno dopo giorno vede morire i propri simboli: gli ulivi.
Colpa di un male che qualcuno ha chiamato Xylella. O forse no, forse la causa è da ricercare altrove...
Regia e drammaturgia – Francesco Casaburi
Interpreti – Francesco Casaburi, Angelo Nunzella, Miriam Minerba
Scenografia – Antonio Duma
Aiuto regia – Ginevra Tundo
Atto unico
Durata - 80’ circa