Teatro, Fedra di Euripide a Tricase
Info 328.6544336 - 349.5478320
Rassegna di Prosa Punto al Capo
ALIBI PRESENTA
Fedra di Euripide.
Sabato 10 Maggio, ore 21:00, Palazzo Gallone, Tricase.
Ippolito è un giovane cacciatore, devoto alla dea Artemide, dal carattere pio ed indifferente alle donne.
La sua completa mancanza di libidine e voluttà scatena l'ira di Afrodite, dea di Bellezza e Amore. Offesa dal giovane, la dea decide di punirlo causando l'ardente passione di Fedra nei suoi confronti. Nulla di funesto se non fosse che Fedra è moglie Teseo, padre di Ippolito.
Travolta da Eros ed incapace di trovare sollievo , Fedra si confida con la nutrice, ma questa ne fa subito parola ad Ippolito, strappandogli la promessa di tenere segreta l'intera faccenda.
Ma Ippolito non è il tipo da gradire avances da una donna, specie se si tratta della matrigna, anzi. I sentimenti di Fedra minano la sua integrità e scatenano la sua furia. La donna, ripetutamente umiliata, finisce per cedere alla disperazione e trova nella morte la fine delle sue pene. Prima di uccidersi scrive però un biglietto in cui accusa Ippolito d'averla violata.
Appena apprende della morte di Fedra, Teseo invoca l'aiuto del dio Poseidone il quale innesca l'incidente che porterà alla tragica morte di Ippolito.
Nel finale appare Afrodite, deus ex machina, che racconta a Teseo la verità dei fatti, restituendo al morente Ippolito la sua innocenza.
È una tragedia in cui appare evidente la potenza degli dei sui destini degli uomini che emergono come impotenti vittime di trame irreversibili e spesso tragiche.
Ma la morale che Euripide sembra consegnarci va oltre le già note dinamiche di potere tra uomini e dei. Il messaggio è chiaro e netto: una vita priva di libidine e amore è inaccettabile.
Reso nella splendida cornice di Palazzo Gallone a Tricase, Fedra ci porta indietro al tempo dell'antica Grecia, nell'eterno binomio tra mare e terra, uomini e dei, vita e morte.
'Abbiamo preferito abbandonare i toni solenni della tragedia e privilegiare, invece, un registro più proprio del dramma, più umano, come se i fatti accadessero oggi', dice Gustavo D'Aversa, attore e presidente di A.li.bi.
Recitazione e canto si alternano, esaltando il corpo degli attori, sfruttando tecniche di danza contemporanea e di bioenergetica, nei cori come nei dialoghi. Seppure il testo sia rimasto quello originale, il forte lavoro di regia dona un carattere di novità e freschezza ad una delle opere più note di Euripide.