rotate-mobile
LeccePrima

"Generazione 1000 euro", tra aspirazioni e frustrazioni

Massimo Venier dirige con ironia e disincanto una commedia sulla attuale condizione socio-economica dei trentenni italiani

"Generazione 1000 euro"
Regia di Massimo Venier
Con: Alessandro Tiberi, Carolina Crescentini, Valentina Lodovini, Fabrizio Mandelli, Paolo Villaggio, Francesca Inaudi.
Durata: 101'
Produzione: Italia 2008

Massimo Venier, già regista del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo in "Tre uomini e una gamba", "Così è la vita", "Chiedimi se sono felice", dirige con ironia e disincanto una commedia sulla attuale condizione socio-economica dei trentenni italiani. "Generazione 1000 euro", tratto dall'omonimo romanzo di Antonio Incorvaia, racconta la storia di un gruppo di giovani brillantemente laureati che, in attesa di trovare la loro giusta collocazione, si accontentano di lavori che non li gratificano e che a malapena consentono di arrivare a pagare le spese a fine mese.

Narratore del film è Matteo (Alessandro Tiberi), laureato con il massimo dei voti in matematica, in perenne attesa di vincere il concorso di ricercatore all'università, ma con un lavoro precario, che pure odia, nel settore marketing di un'azienda milanese. Matteo divide uno scalcinato appartamento con un suo coetaneo, Francesco (il divertente Fabrizio Mandelli), anche lui laureato ma che, per tirare avanti, fa il proiezionista in una sala cinematografica e, per deformazione professionale, traduce gli accadimenti della vita in scene da film. A sconvolgere il già instabile equilibrio del protagonista sarà l'arrivo della nuova coinquilina Beatrice (Valentina Lodovini) e dell'affascinante Angelica (Carolina Crescentini) come vice direttore marketing dell'azienda in cui Matteo lavora.

In bilico tra due donne completamente diverse tra loro, un'insegnante sognatrice e una manager in carriera, assalito dall'amletico dubbio tra l'essere o il non essere, o dall'indecisione se, di fronte al rischio d'impatto, togliere le mani dal volante o sterzare in extremis, il giovane matematico dovrà fare i conti con le sue vere ambizioni. Venier riesce a dipingere (anche se con più ottimismo di Virzì nello strepitoso e consigliato "Tutta la vita davanti" e con meno serietà di "Fuga dal call center" di Federico Rizzo) il malessere e l'instabilità economica e, di conseguenza, affettiva dei nostri giovani.

Supportato da un cast perfetto in cui nessuno stona (c'è anche un delizioso cameo di Paolo Villaggio), il regista affronta a suo modo e nel suo stile le frustrazioni di milioni d'italiani ormai sulla soglia della maturità, ma ancora non indipendenti economicamente. Con ironia e delicatezza, senza alzare troppo la voce, Venier mostra il lato più umano dell'incertezza e lascia un piccolo segno. Il regista lancia un messaggio in controtendenza e capovolge il comune pensiero, come a voler dire che, a volte, la coerenza nei confronti di noi stessi e verso i nostri ideali deve poter vincere anche di fronte alla possibilità di una maggiore sicurezza economica rappresentata da un lavoro che non ci gratifica.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Generazione 1000 euro", tra aspirazioni e frustrazioni

LeccePrima è in caricamento